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SEMENTINA"Forte e gentile": rock, amore e sogni nel nuovo album di Asanty

10.02.14 - 08:23
Il cantautore ticinese torna a meno di due anni dalla pubblicazione di "È il tempo nel tempo"
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"Forte e gentile": rock, amore e sogni nel nuovo album di Asanty
Il cantautore ticinese torna a meno di due anni dalla pubblicazione di "È il tempo nel tempo"

SEMENTINA - A meno di due anni dalla pubblicazione di È il tempo nel tempo, il cantautore ticinese ci parla del suo nuovo album Forte e Gentile, uscito il 16 gennaio scorso.

 

Com'è nata l'idea di realizzare un nuovo album?

Dopo il primo disco, avevo ancora molte canzoni da parte e volevo andare avanti per dare continuità al mio lavoro. Inoltre ero spinto dalle esigenze dei miei fan, che mi chiedevano un album in cui si sentisse l'energia che metto durante i concerti. Ho deciso quindi di fare un disco con una sonorità un po' più live.

 

Forte e Gentile, cosa si cela dietro questo titolo?

Ho scelto questo titolo per onorare le mie origini abruzzesi da parte di padre. Per far ciò mi sono ispirato a Gabriele D'Annunzio, poeta abruzzese che definiva la sua terra “Forte e gentile”. Da mio padre, tra le altre cose, ho ereditato la passione per la musica.

 

Infine il mio cane, che compare sulla copertina del disco, è un pastore abruzzese!

In questo album accosti a contenuti intimisti sonorità più rock rispetto al primo disco È proprio così. L'idea alla base di questa scelta, in parte, si ricollega al titolo. Ho voluto mettere insieme la “forza” e la “gentilezza”, accostando ai testi un sound più grintoso. Inoltre volevo che il tutto rispecchiasse il nostro modo di suonare dal vivo, cercando di rendere la stessa energia dei live.

 

Nelle tue canzoni si parla delle molte facce dell'amore. Attingi dal tuo vissuto?

In parte si, perché in tutto ciò che scrivo c'è dentro qualcosa che ho vissuto. Ma attingo anche molto dalla vita che mi circonda, dalle esperienze degli altri, dai racconti degli amici. Spesso osservo ciò che ho attorno, a volte anche un singolo episodio, e poi lo rielaboro attraverso la mia fantasia.

 

Quali sono i cantautori che ti hanno maggiormente influenzato? E perché?

Ho sempre ascoltato tutti i cantautori italiani, ma quello che mi ha maggiormente segnato è senza dubbio Vasco Rossi. Lo apprezzo per il suo modo di dire le cose e per la sua energia. Quando vai a un suo concerto esci con una carica incredibile e con una speranza in più.

 

È più difficile fare il cantautore oggi rispetto al passato?

Dal punto di vista umano credo di no. Anche oggi ci sono persone che hanno qualcosa da dire. Il problema è che il mondo della musica si è trasformato. Perché se non fai parte di un cliché non ti viene data importanza. Tutto questo frena il cantautore, perché se ti devi adeguare a ciò che fanno gli altri non puoi esprimere te stesso.

 

In Spingi la vita parli dei sogni di un ragazzo che è “sempre in lotta per fuggire”: tu da cosa fuggivi? Hai realizzato i tuoi sogni?

“Spingi la vita” è legata a una storia particolare. Questa canzone mi è stata ispirata da un sogno in cui il mio padrino di battesimo, morto a soli 35 anni, mi diceva che gli sarebbe piaciuto che la gente conoscesse le sue poesie, le poesie che aveva composto e che non aveva mai condiviso con gli altri per via del suo carattere chiuso. Mi diceva “spingi la vita”nel senso di non fermarsi, di esprimere i propri talenti. Da lì ho preso spunto per scrivere il testo. Il fuggire di cui parlo nella canzone non è un fuggire da qualcosa di preciso, è piuttosto un uscire dalla quotidianità per raggiungere i propri sogni. Lo definirei un “fuggire verso se stessi”. Per quanto riguarda i miei sogni di ragazzo sono ancora quelli, mi sento ancora lo stesso ragazzo e continuo a sognare. Detto ciò sono contento di aver realizzato questi due album, specialmente l'ultimo, perché qui ho tirato fuori la mia parte più istintiva e ho lavorato senza condizionamenti.

 

Scopri il profilo di Asanty visitando www.stagend.com/asantymusic

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