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MusicaTiziano Ferro: "Mai vissuto una doppia vita e oggi vi spiego perchè l'amore è semplice"

25.11.11 - 07:36
Incontro con Tiziano Ferro che torna con un nuovo cd dal titolo "L'amore è una cosa semplice".
Signe Vilstrup
Tiziano Ferro: "Mai vissuto una doppia vita e oggi vi spiego perchè l'amore è semplice"
Incontro con Tiziano Ferro che torna con un nuovo cd dal titolo "L'amore è una cosa semplice".

ZURIGO - Torna Tiziano Ferro, e torna con una convinzione: "L'amore è una cosa semplice". È questo il titolo del suo nuovo cd (nei negozi  dal 28 novembre): 14 canzoni che raccontano l'amore e l'ottimismo. Un album che contiene diverse sorprese ad iniziare dalla collaborazione con John Legend, nome di spicco della musica black, con il quale duetta in "Karma". E poi ancora un brano di Irene Grandi e di Nesli. Per la prima volta Tiziano Ferro diventa interprete e i risultati sono eccellenti. La sua voce è maturata ed è diventata pure più bella. Lo abbiamo incontrato a Zuirgo dove si trovava in tour promotion.

"L’amore è una cosa semplice. Solitamente si dice che l’amore sia una cosa piuttosto complicata. Dove sta la verità?
"L'amore è di per sé qualcosa di semplice. È l'essere umano che lo rende complicato. L'amore vero dovrebbe migliorare la nostra vita, ma noi complichiamo il tutto con comportamenti masochistici ".

Ascoltando il disco sembra che la tua voce sia diventata ancora più bella. Cosa è successo?
"In naturopatia si dice che la voce sia il centro di tutto, il punto in cui convogliano il brutto e il bello del corpo e dell'anima. Credo che la mia voce abbia vissuto le dirette conseguenze della liberazione da una serie di nodi che ho sciolto e che secondo me hanno dato maggiore respiro e libertà alla mia ugola".

Quanto c’è di autobiografico in questo disco?
"Direi il 100%. In passato ho rifiutato di cantare le canzoni scritte da altri autori perché per me  un disco rappresenta la possibilità di avere uno spazio tutto mio nel quale raccontare la mia vita. In questo album ci sono solo due brani scritti da altri, uno da Irene Grandi "Paura non ho", e uno da Nesli "La fine".
 
Da alcuni anni vivi a Londra. Come mai questa scelta?
"Ho vissuto a Londra per cinque anni. Avevo bisogno di isolamento e di recuperare parte di me stesso. È stato un bel periodo, molto proficuo dal punto di vista della scrittura. Ora sento però che il periodo si sta esaurendo e mi sto riavvicinando all'Italia. Continuerò però a tenere la casa a Londra".

In “Paura non ho” dici che non hai paura nemmeno di morire. Quindi cosa ti spaventa?
"Mi piace parlare di paura nelle mie canzoni. A volte l'errore più grande che facciamo è quello di agire per paura. Credo che la paura non dovrebbe mai guidare l'essere umano. I timori possono essere utili solo se sono di passaggio".

Tu non hai mai agito per paura?
"Mai. Provo sempre a trasformare la paura in qualcosa di attivo e trasgressivo".

Nella canzone “Troppo buono” dici “è complicato amarmi”. In che cosa consiste la difficoltà?
"È molto difficile riuscire ad amarsi  e trovare una forma di rispetto nei confronti di ciò che si è. Invidio molto coloro che hanno una forte autostima. Io ci ho dovuto lavorare tanto, a volte con sofferenza. Beati quelli che riescono a guardarsi allo specchio e a volersi bene".
 
E oggi ti vuoi bene?
"Sì. È stato un percorso lungo e faticoso. All'inizio non mi piacevo né fisicamente né psicologicamente. Mi dispiace solo che il percorso l'ho fatto dopo aver toccato il fondo. Avrei potuto farlo un po'prima, ma l'animo umano ha i suoi tempi e non tutti giriamo alla stessa velocità. Evidentemente io sono un po' più lento".

Il tuo nuovo cd arriva con un Tiziano Ferro nuovo, un Tiziano che ha fatto coming out. Temi in qualche modo il giudizio della gente nell’affrontare questa nuova avventura musicale?
"Per niente. L'unico vero nemico che ho avuto finora sono stato io. Sono stato il carceriere di un lungo periodo di reclusione in me stesso. Mi sono isolato e non mi sono confrontato con gli altri. È questo è stato il mio più grande errore perché nel momento in cui mi sono aperto ho trovato solo supporto, amore e gioia. Negli ultimi tempi sto ricevendo cosi tanto amore incondizionato da commuovermi. Non credo nelle persone cattive. Tutti sono pronti a restituirti affetto se ti mostri con sincerità".

Il disco si chiude con la partecipazione di John Legend. Come è nato il suo coinvolgimento all’interno del disco.
"È nato all'ultimo minuto. Il disco era quasi pronto. Un amico comune ha fatto ascoltare a John alcuni miei brani. Lui è rimasto colpito da 'Smeraldo" e ne ha realizzato una versione che abbiamo cantato insieme nel disco. Tutto questo nell'arco di 48 ore".

Altro nome insolito è quello di Irene Grandi
"Mi ha fatto sentire "Paura non ho" e mi ha detto che voleva scartarlo. A me invece era piaciuto e le ho chiesto di darlo a me. Ci siamo rincorsi tutta l'estate per farle ascoltare il brano. Non siamo mai riusciti a beccarci. È l'esperimento più surreale del disco: io che faccio per la prima volta l'interprete puro, e lei che per la prima volta fa l'autrice pura. È la mia canzone preferita dell'album".

Sei già in classifica e anche in buona compagnia assieme a Laura Pausini, Giorgia, Mina, Jovanotti. Con le prime tre hai già collaborato. Manca qualcosa con Jovanotti.
"Sarebbe bello lavorare assieme a Lorenzo e realizzare qualcosa di grande. È un mio amico e io sono un suo fan sin da quando ero piccolo. Ho tutti i suoi dischi e da adolescente collezionavo i suo gadget, diario, astuccio, cartella, perfino le bretelle. Per me lui è un esempio di evoluzione, coerenza e capacità di miglioramento negli anni".

Cosa ti aspetti da questo nuovo disco?
"Sono molto sereno. Ho realizzato il disco che volevo e mi sono pure divertito. In questi due anni ho imparato a vivere di pancia e ho capito che in questo modo si possono avere solo cose belle".

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