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SVIZZERASpotify e star nostrane: c’è chi dice no... e chi dice sì!

18.12.14 - 07:28
Un abbonamento per tutta la musica del mondo, sì ma poi agli artisti questi soldi arrivano? Ne parliamo con i nostri “big".
tipress
Spotify e star nostrane: c’è chi dice no... e chi dice sì!
Un abbonamento per tutta la musica del mondo, sì ma poi agli artisti questi soldi arrivano? Ne parliamo con i nostri “big".

LUGANO - Un modico abbonamento mensile per tutta la musica del mondo. Spotify, che non è l’unico servizio di questo tipo ma il più famoso, ha sconvolto il mondo della musica. Basta un telefono (o un pc), un account et voilà: ecco un jukebox grande come il mondo! Se gli utenti ormai non possono più farne a meno, cosa ne pensano gli artisti che, con la musica ci devono campare? Le opinioni sono discordanti anche perché non è esattamente chiaro come Spotify calcoli il valore di ogni singolo ascolto. In molti hanno affermato che viverci è impossibile. Ma che ne pensano gli artistoni di casa nostra? Nettamente dalla parte del «no» il super rocker Leo Leoni che ha definito il servizio «una rovina per la musica, è come una biblioteca, tutti prendono e nessuno paga». Scettiche anche le popstar nostrane per eccellenza, i Sinplus: «È una novita molto interessante, purtroppo il ricavato per ogni singolo ascolto è troppo basso. In questo senso noi preferiamo di gran lunga Youtube. Lì ogni clic ha un senso», ci ha spiegato Gabriel Broggini.

Super entusiasta, invece, l’amatissimo Sebalter: «Io, in primis, sono un grande fan di Spotify, lo uso quotidianamente e permette di scoprire molta buona musica. Inoltre è stata la mia piattaforma di lancio all’inizio. Forse non permette di guadagnare più come una volta, ma il mercato della musica oggi è cambiato e le cifre che girano sono assai diverse...». Più che positive pure le star metal internazionali Dreamshade: «Il tipo di guadagno che dàSpotify non è solo monetario, è una vetrina che può essere consultata da tutti. Assieme ai live e alla vendita del merchandise resta comunque una risorsa. Penso che per ogni band giovane è una di quelle cose da avere senza nemmeno pensarci», conferma il chitarrista Fella. 

 


 

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