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L’azienda giapponese arricchisce la sua collezione con una fotocamera compatta ma di qualità
TOKYO - Fujifilm ha avuto il merito di conquistarsi una buona fetta del mercato delle fotocamere mirrorless con la sua fortunata serie X, che grazie prima alla Pro1 e poi alla E1, è oggi considerata tra le migliori in assoluto a disposizione degli aspiranti fotografi che non sono disposti a sacrificare la qualità, ma allo stesso tempo desiderano uno strumento più maneggevole di una normale reflex. In questo senso l'ultima nata della famiglia, la X-M1, è un mix ben calibrato tra misure da compatta e prestazioni da pro.
Il design è quello inconfondibile dell'azienda giapponese, con le forme leggermente squadrate e piacevolmente retrò, l'impugnatura risulta perfettamente ergonomica e ben si adatta alla presa, agevolata anche dal peso molto contenuto del corpo macchina (330 grammi). Non risente delle forme contenute il display posto sul lato posteriore, grande 3 pollici, e basculante verso l’alto e verso il basso, cosa che facilita le riprese più difficoltose. Il cuore della Fujifilm X-M1 è lo stesso sensore APS-C X-Trans CMOS già montato sui modelli più avanzati X-Pro1 e X-E1, in grado di offrire immagini paragonabili a quelle prodotte da sensori full-frame, mentre la sensibilità parte da ISO 200 per arrivare fino a un massimo di ISO 6400.
Il risultato sono scatti eccellenti, nitidi e ricchi di dettagli, anche in condizioni di scarsa illuminazione. L’EXR Processor II garantisce risposte velocissime (il tempo di avvio pari a 0,5 secondi, il ritardo allo scatto di soli 0,05 secondi), il flash incorporato sfrutta la tecnologia Super i-Flash di FUJIFILM, che controlla e adatta l’emissione di luce, con lo scopo di ridurre l’alterazione delle alte luci. Non manca naturalmente la possibilità di registrare video Full HD (1920x1080), con il sistema wireless, le immagini possono essere agevolmente caricate sul proprio dispositivo, che sia tablet, smartphone o pc.
