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BENESSERELa plastica scompare, ma dove finisce?

25.08.14 - 06:30
Si trasforma in "nanoplastica", i pesci la mangiano e noi mangiamo gli stessi pesci. La soluzione vera? Il riciclo
La plastica scompare, ma dove finisce?
Si trasforma in "nanoplastica", i pesci la mangiano e noi mangiamo gli stessi pesci. La soluzione vera? Il riciclo

LUGANO - Ogni anno viene stimato che in tutto il mondo vengano prodotti 300 milioni di tonnellate di plastica: 300.000 di questi finiscono nelle acque come rifiuti e contaminanti. Si tratta di cifre impressionanti che potrebbero mettere a serio rischio l’ecosistema mondiale.

 

La buona notizia è che gli scienziati della spedizione Malaspina, impegnati a studiare il problema, stanno riscontrando nei mari quantitativi di plastica a livelli molto più bassi (attorno all’1%) di quelli attesi. La plastica, una volta finita nelle acque, subisce un lento processo di degradazione che la trasforma in ”nanoplastica” simile al plancton tanto amato dai pesci. E sono loro infatti che secondo gli scienziati smaltiscono gran parte della plastica che finisce nelle acque. Tutto bene, quindi? Non proprio, visto che i pesci nutriti anche di nanoplastica sono quelli che finiscono nei nostri piatti.

 

Per interrompere questa pericolosa catena alimentare l’unico rimedio è dato dal riciclo delle materie plastiche, cosa che può avvenire benissimo tra le mura domestiche, imparando a riutilizzare i contenitori una volta terminato il loro scopo primario.

Una seconda vita che oggi viene incentivata e promossa anche dalle grandi aziende alimentari.

 

Ecco un esempio positivo nel video allegato.

 

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