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LONDRA - Ci sono troppi falsi positivi nei test condotti sull'uomo con le cellule staminali: un algoritmo smaschera numerose discrepanze fra i dati presentati negli articoli scientifici (dal reclutamento dei pazienti al conflitto tra i dati descritti e quelli contenuti nelle tabelle). Il risultato, pubblicato sul "British Medical Journal" e ripreso da Nature, fa crollare come un castello di carte molte attese "miracolistiche" sulle terapie con le staminali. Nello stesso tempo alza il velo sul rischio che a guidare le sperimentazioni sia una logica sempre più commerciale.
I risultati presentati con una maggiore enfasi sull'efficacia sono infatti anche quelli con il maggior numero di incongruenze.
L'algoritmo ha analizzato 133 articoli relativi a 49 sperimentazioni cliniche su malattie del cuore trattate con cellule staminali prelevate dal midollo osseo (mesenchimali), individuando oltre 600 discrepanze.
È emerso che a presentare i risultati più clamorosi erano gli articoli sulle cinque sperimentazioni con la più alta media di discrepanze (ben 30 ciascuno). Gli articoli privi di discrepanze sono invece una netta minoranza, appena cinque, e purtroppo per ognuno di essi gli effetti terapeutici dichiarati erano pari a zero.
"In altre parole, i ricercatori dichiarano che l'imperatore delle cellule staminali è nudo", scrive "Nature" in uno dei due commenti ai dati del "British Medical Journal".
Il dato, secondo "Nature", è preoccupante considerando che negli ultimi anni sono state avviate numerose sperimentazioni cliniche basate sull'uso di staminali per la cura di malattie cardiache.
L'onda dei risultati positivi ha incoraggiato a portare le potenziali terapie in sperimentazioni di fase 3 molto più vaste e costose. Per questo i risultati pubblicati sul "British Medical Journal" sono piombati come una doccia fredda sulle tantissime speranze dei pazienti.
Ats Ans
