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MENDRISIOLe vie del Buongusto!

15.12.11 - 14:46
Le vie del Buongusto!

da Luigi Bosia

MENDRISIO - Mendrisiotto Turismo ha presentato una nuova proposta editoriale ad opera di Fulvio Cavadini, ideatore e coordinatore di un nuovo progetto che ben s’inserisce nell’opera di rafforzamento dei prodotti e della visibilità del territorio che Mendrisiotto Turismo persegue da alcuni anni.

Cavadini è un fotografo professionista impegnato nel campo della comunicazione che svolge la sua attività a cavallo della frontiera e che, per passione, ha deciso di proporre delle iniziative editoriali legate al mondo dell’eno-gastronomia e della cultura, occupandosi di trovare i necessari partner di competenza per le questioni storiche e geologiche ed anche i partner del settore enogastronomico e del turismo.

La pubblicazione dal titolo “Le vie del Buongusto” vuole essere innanzitutto una guida che accompagna il lettore attraverso cinque percorsi che conducono alla scoperta della pietra arenaria di Malnate, chiamata “pietra molera”. Così facendo sono stati tracciati dei percorsi artistico-culturali che mettono in evidenza molte piccole e preziose eccellenze di una parte dell’area insubrica che, tra l’altro, vanta anche la presenza di tre luoghi inseriti nella lista dei Patrimoni Mondiali UNESCO (monte San Giorgio, Sacri Monti e Castiglione Olona). Abbinati ai cinque itinerari una serie di proposte di luoghi ove fermarsi per una sosta, per un pranzo, per un acquisto. Prodotti del territorio, legati alla storia del territorio. Offerte nell’offerta, prodotti nel prodotto. Le proposte inserite nella guida “Le vie del Buongusto” (che è ottenibile gratuitamente presso Mendrisiotto Turismo) vogliono essere un assaggio della varietà e qualità dei prodotti che questa “regione”, a cavallo del confine, offre. Una regione da scoprire, quella del Mendrisiotto e Basso Ceresio, come Mendrisiotto Turismo ama spesso ricordare, un territorio che ha molto da offrire e che deve essere meglio conosciuto, come anche il Varesotto, entrambi maggiormente legati ad altre vocazioni fino a qualche tempo fa. Percorrendo i cinque itinerari proposti si scoprono quindi luoghi che risultano probabilmente conosciuti per altri motivi e che diventano così tappe di un’escursione intrigante, in un’area che volutamente Cavadini presenta come territorialmente insubrica.

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