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SVIZZERAIl dopo-elezioni, Il presidente del PPD argoviese vuole la fusione con il PBD

06.11.11 - 15:26
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Il dopo-elezioni, Il presidente del PPD argoviese vuole la fusione con il PBD

AARAU -  Per rafforzare il centro, il Partito popolare democratico (PPD) dovrebbe unirsi con il Partito borghese democratico (PBD). È quanto sostiente il presidente cantonale del PPD argoviese, Franz Hollinger, il quale propone al partito nazionale di avviare una discussione in tal senso.

"Durante la conferenza dei presidenti delle sezioni cantonali del PPD, in programma il prossimo 22 novembre, inoltrerò una richiesta di fusione con il PBD", ha dichiarato Hollinger all'ats, confermando un articolo in questo senso pubblicato oggi dal domenicale "Der Sonntag". "Questo organo non ha poteri decisionali, ma la mia sarà una proposta per sondare i vertici del partito", ha aggiunto.

Finora, il politico argoviese non ne ha ancora discusso né con la presidenza del PPD nazionale né con altri presidenti cantonali. Non sa neppure se la sua sezione cantonale lo sosterrà.

Il centro si è rafforzato il 23 ottobre, ha aggiunto Hollinger. "Ora dobbiamo dimostrare che possiamo lavorare assieme e utilizzare al meglio le nostre forze. Dobbiamo anche assumere il rischio che, in caso di fusione, taluni elettori del PPD e del PBD ci volteranno le spalle".

Alle recenti elezioni federali, il PPD argoviese aveva subito uno smacco, perdendo due dei tre seggi che deteneva al Nazionale. Ad approfittarne erano stati proprio il PBD, che aveva fatto una congiunzione con i democristiani, e i Verdi liberali.

In una nota odierna, la sezione PBD del canton Argovia ha però già seccamente rifiutato una fusione con il PPD: "Il PBD argoviese non è disposto, non lo è mai stato e non lo sarà mai, ad unirsi con il PPD".

Ieri, anche il presidente del PBD nazionale Hans Grunder aveva dichiarato nel corso dell'assemblea del partito a Kerzers (FR) che la sua formazione è aperta ad una collaborazione con le altre forze del centro, ma non ad una fusione con altri partiti.

"Quello di cui abbiamo bisogno adesso non è una fusione", ma un avvicinamento delle forze costruttive, aveva detto in riferimento alle elezioni del nuovo Consiglio federale in programma il 14 dicembre prossimo.

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