Cerca e trova immobili

PROCESSO TAMAGNIMarcellini cambia l'accusa: "Da aggressione a rissa"

23.01.09 - 16:56
None
Marcellini cambia l'accusa: "Da aggressione a rissa"

LOCARNO - Sulla valenza delle testimonianze e su come possano essere confuse l'avv. Luca Marcellini porta l'esempio, di cui si è discusso in aula nel primo giorno di dibattimenti, del carnevale di Maggia nel quale peraltro era stato coinvolto Ivica Grgic e non il suo cliente. "Quattro verbali e quattro versioni", sottolinea l'avvocato il quale in seguito ricorda che Ivan Jurkic afferma d'aver dato tre spintoni a Damiano Tamagni ed in seguito sostiene di non aver più partecipato alla rissa.

Jurkic ha sempre negato e contestato gli atti che lo vedono protagonista del pestaggio quando Damiano era a terra mentre, sottolinea Marcellini, ha ammesso altri fatti. "Di tutti i testimoni nessuno è in grado di descrivere qualcosa di preciso fatto da Jurkic oltre agli spintoni" afferma l'avv. Marcellini. "Nessuno delle trenta persone che erano lì descrive un atto diverso dalle spinte date da Jurkic a Damiano" ribadisce.

Alcuni danno informazioni generiche. "Non posso dire se Ivan abbia partecipato al pestaggio" è la dichiarazione del primo teste citato da Marcellini, alcuni affermano di non aver visto Ivan, o di non riconoscerlo, tra i partecipanti alla rissa. L'avvocato Marcellini passa in seguito a due testimonianze nelle quali Ivan Jurkic appare attivo nella rissa che ritiene più precise rispetto a quelle elencate precedentemente. Una di queste, rivela il legale, è un teste noto per i propri coinvolgimenti in risse. Questa persona ha rilasciato la dichiarazione in manette, dopo essere stato fermato dalla polizia e senza citare il proprio amico minorenne che in seguito ha ammesso di aver sferrato un calcio a Damiano. La seconda dichiarazione che indica chiaramente Ivan tra coloro che hanno picchiato Damiano è di un teste che non ha avuto una visuale chiara sulla scena dell'aggressione e che, per sua ammissione, ha "il dente avvelenato con Ivan Jurkic".

A fronte di queste dichiarazioni che nella maggioranza dei casi non coinvolgono Ivan Jurkic e che nei pochi casi in cui lo coinvolgono sono imprecise e di dubbia provenienza l'avv. Marcellini afferma che sarebbe più corretto basarsi sulle dichiarazioni dell'imputato. Alla luce di questi elementi direi che Ivan Jurkic possa essere escluso dalla fase che ha visto Damiano Tamangi a terra.

"È più che giusto, più che legittimo dare una spiegazione sul gesto di Ivan Jurkic perché è comunque intervenuto senza nessun motivo" afferma nella sua arringa il difensore dell'imputato che spiega di "comprendere la spiegazione data da Ivan Jurkic sul suo primo intervento. È la modalità del suo gesto che mi porta a crederlo e che non vedo come l'intenzione di separare le parti. Difficile spiegare la motivazione di un agire che non è conseguente ad un ragionamento ma bensì frutto di un istante. Non c'era una rissa in corso ma è innegabile che ci fossero momenti di tensione tra i due gruppi".

L'avv. Marcellini non nasconde il ruolo giuridico delle due spinte che hanno seguito il primo intervento di Ivan Jurkic volto a separare le due parti. Spinte che lo rendono responsabile di una eventuale rissa che queste avrebbero causato ma non ritiene l'accusa di aggressione pertinente. Questo perché, spiega l'avv. Marcellini, poteva e doveva aspettarsi di generare con esse una rissa ma non poteva immaginarsi di causare l'aggressione che ha portato alla morte di Damiano.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE