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PROCESSO TAMAGNIRiflettori sull'imputato Marko Tomic "fifone da solo, gradasso in compagnia".

19.01.09 - 12:04
Mauro Ermani Presidente della corte - Ti Press/ S. Golay
Riflettori sull'imputato Marko Tomic "fifone da solo, gradasso in compagnia".

LOCARNO - La mattinata della prima giornata del processo  Tamagni è stata caratterizzata dalla presentazione del profilo del primo imputato, Marko Tomic. Un ragazzo  che è stato definito da conoscenti e parenti un fifone se da solo,  un gradasso se in compagnia. Insomma un ragazzo che tende a dire bugie cercando di mettersi in mostra. Tipo che lancia il sasso e nasconde la mano. Diverse volte ha abusato di alcool e due volte si è reso responsabile di furto d'uso in seguito ai quali deve ancora scontare 20 giorni di lavori sociali nel comune di Losone.

Il giudice ha poi approfondito la questione delle voci riguardo la morte di Damiano per overdose definendo queste voci assolutamente false. In aula si è poi parlato dell'intevento della sorella di Marko su un blog nel quale accusava il padre di Damiano Tamagni di violenza. La ragazza aveva scritto di presunte voci che circolano nel Locarnese su questo aspetto. Accuse che hanno portato all'apertura di un procedimento penale tuttora in corso.

In tarda mattinata è stato sentito un primo teste, l'ultimo datore di lavoro di Marko, che, lo ha definito "un ragazzo normale come tutti gli altri" e in seguito interrogato dall'avvocato  Ravi, difensore di Marko Tomic, lo ha definito tranquillo e "un bonaccione".

"Affidabile, disponibile e assolutamente non asociale", questo il giudizio del secondo teste interrogato che ha inoltre descritto Marko come una persona assolutamente non violenta. L'avvocato di parte civile ha poi chiesto al teste cosa abbia pensato di Marko Tomic alla luce dei fatti chiedendo come poteva conciliare il suo giudizio con i fatti accaduti. "Nel suo processo evolutivo come arbitro è stato un passo indietro, non riesco a spiegarmi come sia potuto succedere quanto è accaduto".

Il giudice Ermani dopo aver delineato la personalità di Marko Tomic ha cominciato a deliniare il profilo di Ivica Grigc. Ragazzo definito educato e cordiale sul posto di lavoro ma che ha avuto problemi di alcool, dal quale deriva il nominativo affibiatogli di "spugna". Un problema riconosciuto dall'imputato stesso che afferma di averlo risolto poco tempo prima dei fatti. Molto unito con madre e fratelli, ma con un rapporto molto difficile con un padre assente.

E' stato chiamato a testimoniare il terzo teste, barista al Bar Sport di Locarno. L'uomo ha definito Marko Tomic come una persona tranquilla, non un "attacca brighe" e ha affermato di non ricordare episodi di risse o litigi ai quali ha presenziato l'imputato Tomic o uno degli altri due. Il barista ha inoltre affermato di aver conosciuto Marko circa 3-4-5 anni fa.


La mamma di Ivica: "Accetto quanto deciderà la giustizia"
 
Per quanto riguarda Ivica Grgic, accusato di omicidio intenzionale e contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti, l'avvocato Francesca Perucchi ha letto una dichiarazione della madre di Ivica in cui dice che accetterà quanto deciderà la giustizia nella quale ha dichiarato di aver fiducia, ma di non credere in quanto scrivono i giornali e che prova dolore per quanto avvenuto a Damiano". 

Secondo le testimonianze di un testimone che lo ha frequentato per 5 anni, Ivica è stato descritto pacifico, di buona compagnia.

Per quanto riguarda alcuni aspetti della personalità di Grgic è emerso in sms destinati alla propria amica, Ivica dimostra molto attaccamento nei confronti della sorella e trapela l'intenzione di smettere di fumare. Traspare uno spaccato della vita familiare e delle sue preoccupazioni.
 

 

RED

 

 

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