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PROCESSO TAMAGNILunedì il processo Tamagni, il padre: "Nessuna sentenza riuscirà a darmi mio figlio"

16.01.09 - 10:00
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Lunedì il processo Tamagni, il padre: "Nessuna sentenza riuscirà a darmi mio figlio"

LOCARNO - Lo ha atteso molto probabilmente con impazienza il giorno del processo, e ora a poche ore dall'inizio l'emozione è forte per Maurizio Tamagni, padre di Damiano Tamagni. Lunedì, 19 gennaio, si aprirà uno dei processi più attesi e importanti degli ultimi anni. Di fronte alla corte, che sarà presieduta dal giudice Mauro Ermani, compariranno Iviza Grgic e Marco Tomic, accusati di omicidio intenzionale. Insieme a loro, Ivan Jurkic, accusato di aggressione.

I tre ragazzi, di origine balcanica e di età compresa tra i 20 e i 24 anni,  compariranno davanti alla Corte delle Assise Criminali di Locarno per rispondere dei tragici fatti accaduti la notte del 1 febbraio dello scorso anno, quando tre giovani picchiarono selvaggiamente Damiano Tamagni. Il 22enne di Gordemo, piccola frazione di Gordola, fu ricoverato all'ospedale in condizioni disperate dopo essere stato aggredito in città vecchia a Locarno durante il carnevale.

Damiano fu dichiarato clinicamente morto due giorni dopo in seguito alle gravissime lesioni riportate, in particolare alla tempia, dove venne colpito da un calcio letale sferrato da uno dei giovani. Tomic dovrà anche rispondere di pornografia in relazione a un filmato che gli inquirenti hanno trovato nel suo telefonino. Per Grcic e Jurkic c'è invece l'accusa aggiuntiva di contravvenzione alla legge sugli stupefacenti legata a consumo di droga.

"So già che non saranno giornate facili e la tensione, non lo nego, è molto forte" ci dice il papà di Damiano.

Lei seguirà il processo di persona o preferisce non essere presente?
"Sì, ho deciso di essere presente al processo. Non sarò solo. Con me ci sarà anche mia moglie".

Che cosa si aspetta da questo processo?
"Non mi aspetto nulla. Nessuna sentenza è in grado di restituirmi mio figlio. Spero che la giustizia faccia il suo corso".

Avrebbe voglia di incontrare i tre ragazzi e parlare con loro?
"Sarò presente in aula e quindi li guarderò. Li osserverò. Ascolterò le loro dichiarazioni. Ma non credo di voler proferire parola con loro".

L'opinione pubblica ha già condannato i 3 ragazzi. Secondo lei questo processo per chi è più importante, per la famiglia o per l'opinione pubblica?
"Credo che lo sia per entrambi. Per noi della famiglia è sicuramente importante perchè i fatti ci toccano da vicino, ma penso che possa servire da esempio anche per l'opinione pubblica".

 

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