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LUGANOIl Ballett Zürich sabato al LAC

19.04.17 - 12:00
La più grande compagnia svizzera di danza si esibirà in “Quintett”, una performance che unisce il lavoro di tre generazioni di coreografi
Il Ballett Zürich sabato al LAC
La più grande compagnia svizzera di danza si esibirà in “Quintett”, una performance che unisce il lavoro di tre generazioni di coreografi

LUGANO - Appuntamento con la danza al LAC: sabato 22 aprile alle ore 20:30 arriva il Ballett Zürich, la più grande compagnia svizzera di danza, che si esibirà in “Quintett”, una performance che unisce il lavoro di tre generazioni di coreografi costruendo un ponte tra il 20esimo e il 21esimo secolo.

La prima coreografia dal titolo “Rituals from another when” è del ballerino e coreografo italiano Jacopo Godani, che ha danzato come solista al Frankfurt Ballet sotto la direzione di William Forsythe per molti anni, e successivamente ha creato coreografie per numerose compagnie internazionali. Nel 2015 Godani ha assunto l’eredità della Forsythe Company, continuando a dirigerla come Dresden Frankfurt Dance Company con l’intenzione di donarle una nuova identità artistica. Per la prima volta, Godani ha creato una prima mondiale per il Ballett Zürich.

La seconda coreografia, “Kammerballett”, è stata creata nel 1995 da Hans van Manen, uno dei luminari del balletto del 20esimo secolo che celebrerà il suo 85esimo compleanno nel 2017. Con “Kammerballett” il Ballett Zürich continua la sua collaborazione di lunga data con il coreografo olandese: montata su un mix musicale di John Cage, Domenico Scarlatti e Kara Karayev, questa coreografia, originariamente creata per il Nederlands Dans Theater, combina freddo distacco con eleganza, umanità con umorismo.

Infine “Quintett” di William Forsythe, considerata un’opera classica di balletto moderno. Creato nel 1993 per la moglie morente, la ballerina Tracy Kai-Maier, è senza dubbio il lavoro più personale del coreografo americano: non è solo l’epitaffio per una grande ballerina, ma anche un omaggio alla danza e alla vita stessa. In contrappunto al ritmo della musica di Gavin Bryars, i ballerini scatenano un’energia che, inizialmente bassa, muta ben presto in una sorta di vortice, un flusso ininterrotto di duetti, assoli e terzetti che combinano la complessità con l’euforia.

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