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CHIASSOChiasso sotto diversi occhi, quelli dell'artista: "È il Ticino quotidiano"

10.10.14 - 06:05
Beat Streuli da oltre 15 anni l’artista fotografa o riprende in video i passanti di grandi città o metropoli
Chiasso sotto diversi occhi, quelli dell'artista: "È il Ticino quotidiano"
Beat Streuli da oltre 15 anni l’artista fotografa o riprende in video i passanti di grandi città o metropoli

CHIASSO - Una città di confine, uno spazio urbano da immortalare attraverso l’occhio e l’obiettivo di Beat Streuli, figura di spicco nel panorama dell’arte contemporanea internazionale, chiamato ad osservare Chiasso per la Nona Biennale dell’immagine che quest’anno ruota attorno al tema: Trasformazioni. Da oltre 15 anni l’artista fotografa o riprende in video i passanti di grandi città o metropoli, uno sguardo personale sul mondo che, restituito, vuole suscitare emozioni in chi lo osserva.

“Lavoro con immagini e video perché possono trasportare meglio le emozioni – spiega Beat Streuli – le emozioni sono più difficili da formulare con le parole,  spesso si finisce negli stereotipi, le immagini sono più oneste. La prima cosa che ho pensato riguardo a Chiasso è che sono svizzero tedesco e che questo è un posto molto conosciuto ma come luogo di passaggio. Non essendomi mai fermato c’era una grande curiosità. Nel mio lavoro non mi preparo molto prima, raggiungo la città, ci passo del tempo e mi lascio impregnare dall’atmosfera.”

C’è qualcosa che l’ha colpita in modo particolare di Chiasso?
"Diciamo che Chiasso non colpisce molto è piuttosto calma, ma suscita una forte sensazione legata al suo essere e non essere Svizzera; è Ticino ma non quello turistico che vediamo con gli occhi della Svizzera tedesca, è il Ticino quotidiano. Dal punto di vista visuale quello che ho trovato interessante è l’architettura degli anni ‘70, gli anni d’oro di Chiasso. Non sono delle opere d’arte architettoniche ma creano un’ambiente e un atmosfera molto forte, c’è molta storia, c’è questa identità caratterizzata dal confine, un aspetto che mi ha sempre affascinato".

Di solito si immerge in città molto più grandi, in metropoli, quale la differenza?
"Non mi è capitato spesso di lavorare in piccole città e questo è stato una sorta di cambio che mi è piaciuto molto,  e sono soddisfatto del lavoro. Non è stato facile creare qualcosa, New York è più spettacolare chiaro, ma anche Chiasso ha un suo carattere urbano e il suo essere una città di confine la rende particolare. Ho fatto affidamento anche al libro di Guido Santinelli, ho visitato molti posti che lui ha fotografato negli anni ’60. Il risultato mi piace".

Inaugurazione dell’installazione “Chiasso Città di confine. Estate 2014” allestita nello Spazio Officina, domenica 12 ottobre alle 16.
"La mostra si completa con la sezione “Ferro, asfalto e cemento armato, le vie di comunicazione che hanno cambiato il Ticino. Fotografie d’archivio” e “Di nuovo Gottardo. Opere dal progetto San Gottardo – 1997, Bsi Art Collection”".

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