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LUGANOUn diario di viaggio in 28 fotografie e tanti suoni

17.02.17 - 16:37
Si inaugura oggi MicroBlasted, la prima personale di Giorgio Carella
Un diario di viaggio in 28 fotografie e tanti suoni
Si inaugura oggi MicroBlasted, la prima personale di Giorgio Carella

LUGANO - Lo Spazio 1929 di Lugano (Via A.Ciseri 3) annuncia il suo primo evento espositivo del 2017: dal 17 febbraio al 12 marzo ospiterà MicroBlasted, la prima personale di Giorgio Carella, un viaggio in immagini e suoni in cui “la narrazione, la visione e il suono intimo delle cose ci rendono spettatori di qualcosa che oltrepassa la fotografia e improvvisamente diventa movimento, emozione, diventa cinema”, secondo le parole di Marta Santomauro, curatrice dell’esposizione insieme a Nicola Bernasconi.

Un diario di viaggio in 28 fotografie in bianco e nero, proposte in un piccolo formato 12cm x 9cm, giusto il doppio del negativo con il quale sono state realizzate. Paesaggi intimi, carichi di emozioni personali. Un lavoro introspettivo, che si apre però agli altri sensi e si concede all’immaginario dello spettatore grazie all’accostamento, per ogni immagine esposta, di una partitura sonora, fruibile in cuffia, appositamente ideata e composta da Amos G. Pellegrinelli, giovane e poliedrico talento ticinese. In questo elemento, oltre che nella forza espressiva delle immagini, risiede, a nostro modo di vedere, l’interesse e l’originalità di MicroBlasted.

Regista di numerosi documentari e cortometraggi, oltre che direttore della fotografia, Carella - nato a Catania e cresciuto a Milano, dove ancora oggi vive e lavora - coltiva da sempre la passione per la fotografia, sintesi massima, unità di misura fondamentale del suo abituale lavoro con i fotogrammi in movimento. (www.giorgiocarella.com )

Un viaggio in Scozia, compiuto in solitaria qualche anno fa, è stata per lui l’occasione per immergersi totalmente in paesaggi naturali e urbani colti in momenti di assenza totale, o quasi, di forme di vita animali e umane. Quasi perché, come scrive la fotografa Fulvia Farassino nel testo introduttivo al catalogo che accompagna l’esposizione, descrivendo una delle fotografie e fornendo forse la chiave di lettura più profonda all’intera mostra: ... Poi è apparso il Gufo reale, a Inverness, con i ciuffi alle orecchie e i guardiani alle spalle, portando con sé tutta la simbologia dell’oscurità, della notte e della morte (...)   

“Costretto a mettersi nella condizione di dover osservare l’immagine avvicinandosi fisicamente alla fotografia, _ aggiunge Giorgio Carella _ piegandosi ad uno stato di solitudine, anche se per pochi istanti, lo spettatore è portato a creare l’eco di un’empatia con il momento dello scatto.Visioni e suoni fruiti insieme generano cortocircuiti mentali imprevedibili, che raccontano l’immaginario che ciascuno di noi, inevitabilmente, proietta sul mondo. Lo spettatore si trasforma così, sempre più, in un individuo emozionale.”

Dopo l’esposizione allo Spazio 1929, che si chiuderà con un finissage in presenza dell’autore domenica 12 marzo, la mostra proseguirà il suo cammino a Milano dal 16 al 26 marzo, presso la Libreria Gogol & Company, che ne ha curato il catalogo insieme all’autore.

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