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MORCOTEPorte, lucchetti e catenacci: ecco le soglie di Morcote

18.01.17 - 16:00
L'esposizione “Soglie”, del fotografo Walter Ghidini, sarà visitabile presso la 9m2 gallery di Morcote fino al 31 gennaio
Porte, lucchetti e catenacci: ecco le soglie di Morcote
L'esposizione “Soglie”, del fotografo Walter Ghidini, sarà visitabile presso la 9m2 gallery di Morcote fino al 31 gennaio

MORCOTE -  L'esposizione “Soglie”, del fotografo Walter Ghidini, sarà visitabile presso la 9m2 gallery di Morcote fino al 31 gennaio 2017, l’entrata è libera. 

Il soggetto sono le porte, i lucchetti e i catenacci presenti ancora oggi sul territorio di Morcote. Le foto vengono proposte in tre diverse misure ossia dal 50x70cm passando dal 40x50cm ed arrivando alle più piccole di 30x40cm e sono proposte in stampa quadricromica.

Per visite guidate con la gallerista e l’artista potete contattare Katia al n. 076 336 99 08.

Il finissage è stato organizzato per il 28 gennaio (ore 16-18) alla presenza dell’artista.

Il soggetto spiegato dall'artista - Una soglia è qualcosa che si pone “tra” due “realtà”. In quanto tale, essa equivarrebbe ad uno spazio di transito, un territorio di passaggio, ma anche di demarcazione, di differenziazione, di “distinzione-relazione”. La soglia mette in comunicazione due luoghi, due territori, due ambiti distinguendoli. La soglia sembra così essere vicina a concetti quali “confine”, “margine”, “varco” in realtà, però, se ne differenzia nettamente e qualitativamente, in quanto questi concetti implicano qualcosa che dal concetto di soglia rimane escluso. Potremmo dire che la soglia, nella sua natura più autentica, è sia “confine” che “passaggio”. La soglia delimita ma, allo stesso tempo, apre e ci conduce verso nuovi orizzonti. In questa prospettiva, si costituisce un aspetto essenziale del concetto di “soglia”: sulla soglia avviene di fatto un cambiamento, una trasformazione che implica un “prima” e un “dopo”, un al di qua e un al di là. Questi ultimi aspetti non sono “oltre” quella variazione, ma essi si configurano invece a partire proprio dalla variazione, che corrisponde alla natura stessa della soglia nella sua autenticità.

Nella prospettiva dinamica del suo superamento, la soglia è il luogo della nostra soggettività nelle situazioni che coinvolgono il fluire inesorabile del tempo, nell’esperienza, nella conoscenza e nell’esistenza umana. Queste situazioni ci possono portare fino al limite, fino a sperimentare un punto che nella sua natura è qualitativamente e inevitabilmente diverso in ogni individualità. È proprio lì, nel momento in cui la nostra soggettività arriva al suo punto-limite che il nostro essere si configura come un essere sulla soglia. Nella sua natura più autentica, originaria e irripetibile, nel suo “punto-limite”, la soglia è la terra di nessuno. La terra di nessuno è ciò che sta tra le due sponde, tra i margini di due realtà, di due spazi differenti. È il luogo dove la norma, la regola che il confine stabilisce non vale più, la terra selvaggia dove ognuno, nella sua solitudine, può ritrovare se stesso. È il luogo da dove poter ricominciare a sperare, dove cercare una soluzione per ridare un senso alla propria vita e alla propria esistenza. La terra di nessuno è una soglia per tentare di risolvere, per oltrepassare lo stato di crisi provocato dal confine, uno spazio e un orizzonte dove provare a liberare le potenzialità creative connaturate nella nostra soggettività e dove poter ritornare alla vita autentica, ritornando ad essere se stessi.

Fantasia sulle porte. E tu hai qualche foto simile? Manda le tue foto al numero whatsapp della redazione: 0763373500

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