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LIGORNETTOAnnusiamo Roma, l’immagine si fa materia

08.03.16 - 12:00
La regista Cristina Galbiati propone di esplorare le opere della mostra «Con la luce di Roma» secondo un'altra prospettiva
Annusiamo Roma, l’immagine si fa materia
La regista Cristina Galbiati propone di esplorare le opere della mostra «Con la luce di Roma» secondo un'altra prospettiva

LIGORNETTO – il Museo Vincenzo Vela ospita per la rassegna «Con altri occhi», la regista Cristina Galbiati, cofondatrice del progetto multidisciplinare Trickster‐p, che propone di esplorare le opere della mostra «Con la luce di Roma» secondo un'altra prospettiva: non quella visiva, ma olfattiva.

Domenica 13 marzo alle 11.00, gli «altri occhi» che accompagneranno i visitatori a leggere le immagini della mostra «Con la luce di Roma. Fotografie dal 1840 al 1870 nella Collezione Marco Antonetto» saranno quelli di Cristina Galbiati, regista, attrice e drammaturga.

Nella Casa del tabacco, un’antica casa contadina di Novazzano, Cristina ha fondato (con Ilija Luginbühl) il Trickster‐p, un progetto di ricerca artistica che si muove nella contaminazione tra diversi linguaggi. Nel corso degli anni il progetto si è allontanato da un concetto di teatro in senso stretto per aprirsi a lavori più sperimentali, immaginifici ed evocativi. Le loro ultime creazioni occupano spazi non teatrali: ne è un esempio il lavoro «Sights», presentato anche a Lugano e a Bellinzona, che ha proposto agli spettatori una passeggiata nella città, letta e mappata dagli sguardi di persone cieche.

Anche la loro prossima produzione, «Twilight», si svilupperà come un’installazione in cui gli spettatori saranno avvolti trasportati in uno spazio “altro”, e al contempo accompagnati in un’esperienza estetica ed emozionale.

Cristina Galbiati ha accettato di vestire i panni di un’insolita guida per la mostra «Con la luce di Roma» perché, come afferma, «ciò che mi affascina della fotografia è la possibilità di farci viaggiare nello spazio e nel tempo grazie le immagini. La mostra ci restituisce ambienti e sapori della Roma di metà Ottocento. Mi sono divertita ad immaginare quelle stesse immagini in tre dimensioni, chiedendomi quali fossero, per esempio, gli odori che sentiremmo se un’ipotetica macchina del tempo potesse trasportarci all’interno di quelle fotografie. È possibile che un’immagine si faccia materia e stimoli, partendo dalla vista,
differenti sensi? Seguendo questa suggestione, mi sono lasciata intrigare dalla storia degli odori e di come questi abbiano influenzato i cambiamenti, anche sociali, della città nel corso della storia».

Cristina Galbiati è regista, artista indipendente e co‐fondatrice del progetto artistico Trickster‐p (Novazzano, Svizzera). Nel corso degli anni si è interessata all’antropologia teatrale con particolare attenzione alle forme di teatro e danza orientali; la sua pratica artistica è stata fortemente influenzata dal teatro classico indiano appreso attraverso numerosi periodi di studio nello Stato del Kerala, nell’India Meridionale (1997‐2001). Nel 2009 è destinataria di una residenza in India della durata di sei mesi nell’ambito del programma Artists in Residence di Pro Helvetia ‐ Fondazione svizzera della cultura. Alla sua attività artistica affianca il coordinamento e la gestione di numerosi progetti nazionali e internazionali. A oggi, i suoi lavori artistici sono stati presentati in Europa, Australia, Asia, America del Nord e America del Sud.

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