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TICINOL'uomo senza volto è a Olivone.

21.04.11 - 08:27
Si esibisce con una maschera. In pochi conoscono il suo vero volto. Vive in Ticino, ma nelle vene scorre sangue messicano. Suona blues, country, raggae, rock/pop. E riesce perfino a suonare contemporaneamente la chitarra elettrica e il basso. Come fa? Lo spiega in questa intervista. Dove vederlo? Sabato sera ad Olivone dove aprirà il concerto dei Modena City Ramblers.
www.hectorhellion.com
L'uomo senza volto è a Olivone.
Si esibisce con una maschera. In pochi conoscono il suo vero volto. Vive in Ticino, ma nelle vene scorre sangue messicano. Suona blues, country, raggae, rock/pop. E riesce perfino a suonare contemporaneamente la chitarra elettrica e il basso. Come fa? Lo spiega in questa intervista. Dove vederlo? Sabato sera ad Olivone dove aprirà il concerto dei Modena City Ramblers.

LUGANO - Il suo nome è Hector Hellion. Segni particolare: una maschera per viso. Ha solo 23 anni, ma ha alle spalle un curriculum ricco di esperienze musicali, che iniziano già all'età di dieci anni quando inizia a studiare musica. Prima la chitarra classica, poi la chitarra elettrica. Infine il basso e il pianoforte. Con la chitarra elettrica e il basso, instaura subito un rapporto impressionante facendo diventare questi strumenti, parte della sua vita e compagni di molte avventure, esibendosi da solo accompagnato dalla sua inseparabile pedaliera. Compone brani dallo stile blues, country, raggae, rock/pop. Ha fatto concerti in Messico, paese natale, e poi è volato alla volta dell'Europa. Si è esibito in importanti club della Francia, e ora anche in Svizzera. Vive in Ticino da alcuni anni, e qui si è già esibito. Spesso con la sua inseparabile maschera. Un po' misterioso, un po' inquietante, di certo non passa inosservato. Sarà lui ad aprire sabato sera il concerto dei Modena City Ramblers ad Olivone.

Perchè esibirsi con una maschera che copre il volto?
"Con le mie canzoni racconto storie che  potrebbero essere quelle di chiunque. Avere una maschera mi dà piu o meno una faccia neutrale, qualcosa che potrebbe appartenere a qualunque persona. E poi non amo la contaminazione tra la vita pubblica e la vita privata. Mi piace avere una separazione tra quello che sono sul palcoscenico e quello che sono nella vita normale".

In questo modo neghi la tua visibilità, e in genere chi lavora nel campo dello spettacolo vuole essere visibile. La tua scelta è decisamente controcorrente.
"Non nego che la notorietà possa fare piacere. Ma preferisco che sia la mia musica ad essere nota. Mi fa piacere essere riconosciuto sul palco, più che nella vita quotidiana. Faccio fatica a capire quegli artisti che continuano a fare le star anche quando devono mangiare una piazza".

Che tipo di musica è la tua?
"Non amo molto le etichette e faccio sempre un po' fatica a rispondere a questa domanda. Diciamo che ci sono diversi generi musicali. Amo unirli e sperimentare il più possibile. Mi piacerebbe che la mia musica potesse arrivare a tutte le persone, anche se sono cosciente che non si può mai piacere a tutti".

Mi dicono che suoni la chitarra e il basso insieme. Come è possibile?
"Considero la chitarra e il basso quasi uno strumento unico. Non sento molta differenza tra loro. Quando suono il basso uso delle tecniche che normalmente si utilizzano solo per la chitarra e viceversa. In alcuni concerti mi sono esibito con in una mano il basso e con la chitarra nell'altra mano. E non ci trovo nulla di fenomenale in questo".

Le tue canzoni di cosa parlano?
"Sono cantate in inglese. Non c'è un argomento predominante. Parlano di storie comuni, che ognuno di noi o ha vissuto o potrebbe vivere. C'è ad esempio un pezzo che parla dell'alba in città. Sono nato in una metropoli come Città del Messico, e vedere l'alba, quindi un fenomeno naturale e contemplativo, in un contesto urbanizzato e frenetico, è un contrasto molto forte che non passa inosservato".

Come è stato passare dal Messico al Ticino?
"Sono due realtà completamente diverse. Il Ticino è un posto tranquillo. A volte troppo tranquillo. Ma qui posso finalmente concentrarmi sulla mia musica. Mi piace molto la Svizzera. Amo la sua centralità europea, che ti permette di raggiungere facilmente qualunque meta".

Come sarà la serata di sabato prima dei Modena City Ramblers?
"Mi esibirò per circa una mezzora. Proporrò dei pezzi rock, raggae e anche funky. Sarà un riassunto dei brani che ho realizzato fino ad oggi con il mio gruppo".

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