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LUGANOIl "vero cinema" inizia da "Io e Te"

16.10.13 - 11:43
Nuova collaborazione tra Cinestar di Lugano e Cinèmathéque di Losanna
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Il "vero cinema" inizia da "Io e Te"
Nuova collaborazione tra Cinestar di Lugano e Cinèmathéque di Losanna

LUGANO - Nuova collaborazione tra Cinestar di Lugano e Cinèmathéque di Losanna. L’accordo raggiunto, prevede di portare nelle sale del Cinestar, ogni anno, film (su supporto digitale ma anche su pellicola) contemporanei e anche classici del Cinema.

Un’avventura affascinante, suggestiva, che mai aveva avuto riscontro in Ticino prima d’ora; un programma ben definito con largo anticipo, con appuntamenti a cadenza regolare, per immergere ancor di più nella magia delle più importanti e rappresentative pellicole del passato, centinaia di appassionati tra il pubblico della Svizzera italiana.

 

Film e immagini ed emozioni che, forse, potranno avvicinare al “vero cinema” anche i giovani spettatori, mostrando loro il valore assoluto e incomparabile della visione di un film nelle sale, di gran lunga superiore ad ogni qualsiasi altro modo di fruizione oggi esistente.

 

Già proposti, nella passata stagione, alcuni film provenienti dalla Cinémathüque suisse distribution, questa volta tocca a un film incomprensibilmente ignorato da critica e distribuzione svizzeri.

 

Si tratta del film IO E TE, di Bernardo Bertolucci, presentato all’ultima edizione del festival di Cannes e che è stato premiato con il Nastro dell’anno 2013.

 

Il film uscirà in esclusiva ticinese al Cinestar di Lugano mercoledì 13 novembre. Nello stesso periodo, verrà ufficialmente presentata la collaborazione di cui sopra, alla presenza della stessa Cinematheque.

 

Un passo importante e appassionato, che ha radici lontane e volontà decise, in un momento che definirei abbastanza, dove l’immagine del Cinestar non sempre viene mostrata per quello che davvero rappresenta e cioè una realtà pubblica e sociale oramai consolidata, non solo nel proporre “il solito cinema commerciale” – citiamo quanto letto in questi giorni sui giornali, bensì anche nell’offrire già da tempo quel cinema “culturale”, che qualcuno tiene spesso inspiegabilmente nascosto dietro a pregiudizi oramai antichi, e lo fa più per apparire che non per amore vero verso il cinema e verso la gente.

 

 

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