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FESTIVAL DEL FILM DI LOCARNODopo i Manga arriva il "Lubitsch Touch"

03.09.09 - 17:40
Il Festival di Locarno in visita alla Mostra del cinema di Venezia ha presentato oggi la retrospettiva della 63esima edizione del Festival del Film di Locarno e il comitato di selezione dei film che sarà incaricato di scegliere i film che verranno proiettati la prossima estate nelle sale del festival
Ti-Press Gabriele Putzu
Dopo i Manga arriva il "Lubitsch Touch"
Il Festival di Locarno in visita alla Mostra del cinema di Venezia ha presentato oggi la retrospettiva della 63esima edizione del Festival del Film di Locarno e il comitato di selezione dei film che sarà incaricato di scegliere i film che verranno proiettati la prossima estate nelle sale del festival

LUGANO - La 63a edizione del Festival internazionale del film di Locarno (4-14 agosto 2010) dedicherà una retrospettiva integrale all’opera del regista americano di origine tedesca Ernst Lubitsch, in collaborazione con la Cinémathèque française.

Olivier Père, nuovo Direttore artistico del Festival in carica dal 1° settembre, ha spiegato in conferenza stampa che “con questa retrospettiva, desideriamo rendere omaggio a uno dei più grandi cineasti della storia del cinema, maestro indiscusso della commedia. Un’occasione che vogliamo offrire al pubblico di Locarno e agli storici di (ri)scoprire integralmente, in tutte le sue sfaccettature, il famoso « Lubitsch Touch », una sapiente miscela di eleganza, satira, spirito, senso del ritmo e dell’ellissi”. La retrospettiva sarà ripetuta dalla Cinémathèque française a settembre 2010.

Per il suo primo Festival internazionale del film di Locarno ha scelto una retrospettiva incentrata su Ernst Lubitsch. Una scelta anche simbolica che vuole segnare in modo chiaro un nuovo punto di partenza per il Festival di Locarno?

“Direi che è piuttosto che rappresenta un ritorno alla grande tradizione del Festival Internazionale del Film di Locarno di organizzare grandi retrospettive cinefile prendendo spunto dal grande patrimonio della storia del cinema. Penso che Lubitsch rappresenti la scelta perfetta in questa direzione. È stato uno dei più grandi registi della storia del cinema e le sue opere sono sempre da riscoprire, da rivedere. Questa scelta vuole essere anche un invito ai giovani, che rappresentano una parte importante del pubblico di Locarno, a scoprire i film di questo regista che sono sì del passato, ma che nella loro modernità rappresentano anche il presente. Si tratta inoltre di film che hanno avuto una grossa influenza su tutti i registi degli anni successivi che li hanno osservati come un modello insuperabile del genio del cinema”.

Tra le novità presentate oggi vi è anche la composizione del nuovo comitato di selezione del Festival internazionale di Locarno, per sei quinti totalmente rinnovato. Un cambiamento che sta ad indicare che il prossimo anno vedremo film molto differenti rispetto a quelli visti quest’anno e durante le edizioni di Maire?

“Penso di sì. Credo che un festival debba ogni anno sorprendere e proporre film sempre differenti. Locarno è un festival volto alla scoperta e alla sorpresa, e quindi ci saranno di sicuro delle novità e delle sorprese. Come direttore artistico, e penso sia normale, ho avuto la possibilità di operare le mie scelte nel team che si occupa delle scelte artistiche. Ho creato un gruppo internazionale, di professionisti che conosco bene e Agnès Wildenstein, come tutti gli altri del team, è un’amica che conosco da tanti anni ed una persona nella quale ripongo molta fiducia”.

Sarà una ricerca che prediligerà delle aree geografiche particolari o sarà invece una ricerca a 360 gradi, estesa a tutto il mondo?

“Abbiamo bisogno di una curiosità rivolta a 360 gradi. Il mondo del cinema cambia tutti gli anni e per questo motivo dobbiamo essere attenti a tutto ciò che accade, in qualunque parte del mondo”.

Negli ultimi anni, sotto la direzione di Frédéric Maire, si è discusso molto, anche con toni polemici, della mancanza di star e del poco glamour di Locarno rispetto ad altri Festival. Anche la 63esima edizione del Festival internazionale del Film di Locarno vivrà queste polemiche?

“Penso che il glamour rappresenti un aspetto importante per il festival. Deve essere però adattato all’identità del Festival. Una parte importante del mio lavoro consiste nell’invitare attori e registi di grande fama e di grande talento e mi farebbe molto piacere averli a Locarno a presentare i loro film. È un compito che mi piace e nel quale mi impegnerò con piacere”.
 

 

sa.ga.


Foto apertura: Ti-Press Gabriele Putzu

 

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