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STATI UNITIDaniel Day-Lewis dice addio, non farà più l'attore

21.06.17 - 08:07
La scelta non è stata spiegata dalla portavoce
Keystone
Daniel Day-Lewis dice addio, non farà più l'attore
La scelta non è stata spiegata dalla portavoce

NEW YORK - Sipario su una carriera costellata di successi e shock a Hollywood. Daniel Day Lewis, l'unico divo del cinema ad aver vinto tre volte un premio Oscar, non farà più film.

"Phantom Thread" che il 60enne attore anglo-irlandese ha da poco finito di girare con la regia di Paul Thomas Anderson, sarà l'ultimo. Considerato una leggenda nel mondo del cinema per l'intensità della recitazione, il "Lincoln" di Steven Spielberg non ha offerto spiegazioni sul suo addio al set.

«Non lavorerà piu' come attore. È immensamente grato a tutti i suoi collaboratori e sostenitori. La sua e' una decisione privata su cui lui o i suoi portavoce non rilasceranno ulteriori commenti» ha detto la portavoce Leslee Dart. Day-Lewis si e' aggiudicato il suo primo Oscar per "Il mio piede sinistro" nel 1989. La seconda statuetta e' arrivata per la sua performance ne "Il petroliere" del 2007 e la terza per "Lincoln" del 2012. Il figlio del poeta Cecil-Day Lewis, vincitore di due Golden Globes, ha anche conquistato nominations per "In nome del padre" del 1993 e dieci anni dopo "Gangs di New York".

Sposato con la scrittrice e regista Rebecca Miller, la figlia del leggendario commediografo Arthur Miller, Day-Lewis ha toccato un pubblico di ogni generazione. Dopo aver debuttato in teatro con Shakespeare era arrivato al successo con la "doppietta" del bullo di strada in "My Beautiful Laundrette" e l'aristocratico esteta edoardiano di "Camera con Vista", entrambi del 1985. Famoso per la versatilità e per la meticolosità per cui preparava ogni ruolo - dalle avventure epiche alla "Ultimo dei Mohicani" al dramma d'epoca "Eta' dell'Innocenza" di Martin Scorsese - Day-Lewis aveva imparato il ceco per la parte del medico playboy in "Insostenibile Leggerezza dell'Essere" e si era confinato in sedia a rotelle per il ruolo dell'artista paralitico Christy Brown.

Daniel, che vive in Irlanda, non è al primo addio al cinema anche se stavolta il suo appare un annuncio definitivo: dopo aver girato "The Boxer" di Jim Sheridan nel 1997, era scomparso a Firenze come apprendista nella bottega di San Frediano del leggendario maestro calzolaio Stefano Bemer: otto mesi al banchino, otto ore al giorno. Il "Boxer" avrebbe potuto essere il suo canto del cigno, se Scorsese non fosse riuscito a ripescarlo per "Gangs di New York".

Del resto, nel decennio e mezzo successivo, Day-Lewis ha girato solo quattro film: "Ballata di Jack e Rose" diretto dalla moglie nel 2005, "Il Petroliere", il musical "Nine" (2009) e Lincoln. "Phantom Thread", sul mondo della moda a Londra negli anni '50, potrebbe meritargli il quarto Oscar, un "Gran Slam" per Hollywood ex aequo con Katharine Hepburn. Il film, secondo rumors, potrebbe andare in anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia a settembre.

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