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LOCARNOStorie di sopravvivenza nel nuovo film di Michele Pennetta

06.08.16 - 15:45
Ne "Il pescatore di corpi" il giovane regista nato a Varese racconta la vita di alcuni pescatori di Catania e la tragedia migratoria vista attraverso gli occhi di Ahmed, un profugo siriano clandestino
Festival del Film
Una scena tratta dalla pellicola di Michele Pennetta
Una scena tratta dalla pellicola di Michele Pennetta
Storie di sopravvivenza nel nuovo film di Michele Pennetta
Ne "Il pescatore di corpi" il giovane regista nato a Varese racconta la vita di alcuni pescatori di Catania e la tragedia migratoria vista attraverso gli occhi di Ahmed, un profugo siriano clandestino

LOCARNO - Cineasti del presente è un concorso del festival dedito in particolar modo agli autori di opere prime e che quest’anno include, nel suo programma, il film di Michele Pennetta, giovane regista nato a Varese e diplomato nel 2010 all’ECAL di Losanna. Nel 2013, sempre a Locarno, col suo cortometraggio "A jucata", riceve il premio del concorso Pardi di domani e, successivamente, il riconoscimento quale miglior mediometraggio al Festival dei popoli di Firenze.

"Il pescatore di corpi" racconta l’atmosfera di attesa che vivono quotidianamente alcuni pescatori di Catania durante le loro sortite notturne a largo della costa e di Ahmed, ragazzo siriano che da cinque anni vive nascosto in una barca abbandonata nel porto della città, sperando di potere rinnovare la sua richiesta di permesso di soggiorno, già più volte rifiutata.

Due storie di sopravvivenza raccontate in parallelo, ma che nella realtà, come nel documentario, nonostante la loro vicinanza, non si sono mai incontrate. I pescatori, che svolgono un’attività non autorizzata e quindi clandestina, trascorrono il tempo del lavoro con l’orecchio sempre attento alle informazioni che giungono dalla capitaneria, la quale, sovente, avvista i barconi stracolmi di immigrati e allerta tutte le imbarcazioni che in quei momenti sono all’opera sul mare, a prestare soccorso

«Volevamo raccontare queste vite in maniera diversa rispetto a quanto viene proposto oggi dalla televisione e dai media di informazione », ha detto il regista alla fine della proiezione. « Abbiamo cercato di trasmettere ciò che c’è prima e dopo ogni sbarco, che è poi il quotidiano di chi vive sulle coste, non soltanto di Lampedusa ma di un’intera isola. Sia i pescatori che Ahmed, sono in qualche modo i fantasmi della nostra società» Proiezione domenica 7 agosto alle 21.30 al Rialto2

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