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LOCARNO La Gioventù Comunista proietta "A Serbian Film"

09.04.15 - 09:33
A seguito della visione del film, ci sarà un discussione libera
La Gioventù Comunista proietta "A Serbian Film"
A seguito della visione del film, ci sarà un discussione libera

LOCARNO - La Gioventù Comunista ha deciso di organizzare un proiezione pubblica del discusso lungometraggio "A Serbian Film". La proiezione si terrà questo venerdì 10 aprile nella sede del Partito Comunista della Svizzera Italiana - Casa Gaby, Via Varenna 66, 6600 Locarno-Solduno - a partire dalle ore 20:00.

Il film verrà introdotto e contestualizzato, così da poter far comprendere appieno i contenuti della pellicola. A seguito della visione del film, ci sarà un discussione libera.

Il film
"A Serbian Film" è un lungometraggio del 2010 diretto da Srđan Spasojević. È il primo film del regista serbo ed è stato presentato al South by Southwest, festival musicale e cinematografico di Austin.

Sin dall'uscita, il film ha fatto scalpore e si è attirato molte critiche per la sue efferata descrizione di stupri, atti di necrofilia, e abusi sessuali su minori. Il governo serbo aprì un'indagine ufficiale circa la pellicola per reati contro la morale comune. Il film è stato bandito in Spagna, Portogallo, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Malesia, e Singapore, rifiutato in Norvegia, tagliato di circa 19 minuti al montaggio negli Stati Uniti causa censura, e temporaneamente messo al bando in Brasile dove una decisione finale sul film deve essere ancora presa.

Trama
Miloš è un ex pornodivo serbo, sposato con la bellissima moglie Marija e con un figlio piccolo, Petar. L'uomo, trovandosi in difficoltà economiche, cerca di risolvere i suoi disagi finanziari riprendendo i contatti con l'ex collega Lejla, che gli propone di tornare a recitare un film porno con il regista Vukmir. Miloš, inizialmente riluttante, accetta il lavoro spinto dall'ingente somma offertagli, senza conoscere tuttavia alcun dettaglio sul suo nuovo incarico: il regista gli assicura l'assoluto realismo dell'opera, lui dovrà solo stare davanti alla macchina da presa facendo sesso fino allo sfinimento.

La mattina seguente Miloš si reca sul set e inizia il lavoro. Cominciate le riprese, tuttavia, si rende conto ben presto che il film che sta girando è in realtà uno snuff movie. Perciò, quando si accorge che il film sta diventando più violento di quanto lui possa sopportare, decide di abbandonare il set. Miloš si risveglia improvvisamente nel suo letto, frastornato e sporco, senza ricordo di cosa gli sia successo. Quando decide di fare ritorno sul set capisce, tramite una serie di flashback, di essere stato drogato e obbligato a violentare e uccidere una donna.

Dopo una serie di altre costrizioni sotto l'influsso della droga, si scopre che dietro a tutto c'è Marko, fratello di Miloš, che, geloso della sua bella moglie, voleva a tutti i costi rovinare la famiglia del fratello. Miloš, furioso, uccide Vukmir percuotendogli la testa contro il pavimento, mentre la moglie uccide Marko. Resa folle dalle sofferenze, cerca di accoltellare Miloš, che la blocca e la stordisce. Sconvolti, i due coniugi e il figlio Petar tornano a casa e compiono un suicidio collettivo. Il film termina con l'arrivo di un regista nella camera in cui è avvenuto il suicidio con due attori pornografici, ai quali dice di stuprare i cadaveri cominciando da 'quello piccolo', ovvero il giovane Petar.

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