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LUGANORenato Reichlin più Ridens che mai

23.01.15 - 06:03
Il festival della comicità ha fatto di nuovo capolino in Ticino e dov’è c’è Homo Ridens, c’è anche Renato Reichlin. Ecco cosa ci ha raccontato
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Renato Reichlin più Ridens che mai
Il festival della comicità ha fatto di nuovo capolino in Ticino e dov’è c’è Homo Ridens, c’è anche Renato Reichlin. Ecco cosa ci ha raccontato

LUGANO - Chi pensava si fosse infine seduto in poltrona per godersi il dolce far niente del suo prepensionamento, si sbagliava di grosso. Raggiunto al volo prima che prendesse un treno per Milano, Renato ha tutta l’aria di essere più indaffarato di prima e anche più saggio: "Adesso prendo solo impegni a termine!", sottolinea infatti ridendo per poi aggiungere “Il Teatro è la mia passione si da quando ero bambino. Ho ancora in solaio un teatro delle marionette, con marionette, con scene dipinte da me e anche qualche testo. Quando avevo 7-8 anni facevo teatro per i bambini del quartiere. Facevo pagare 5 centesimi l’entrata perché a quei tempi c’erano dal Venturini i gelati proprio a quel prezzo, era un cornettino piccolo. Il mio calcolo era basato su quello e bada che facevo anche 10-15 rappresentazioni.”

Insomma un imprenditore goloso che oggi opera soprattutto all’estero. “Ho appena finito un grosso progetto per palazzo Pitti a Firenze, sto lavorando a un paio legati a Torino, dopodomani parto per Parigi dove ho un altro progetto molto interessante e stimolante e poi ne ho uno a Milano che mi sembra molto grosso e devo valutare se voglio ancora lavorare tanto oppure meno, come in realtà sarebbe nei miei progetti”.

Non da ultimo, scopriamo, è stato consulente per il nuovo teatro di Verbania che aprirà nel 2016: “Mi chiedono di partecipare anche alla programmazione, ci sto pensando un po’ su. Lavorare meno, lavorare meglio, aver il tempo di pensare alle cose e dedicarsi a se stessi è una gran bella cosa. Finora, salvo l’estate che finalmente ho fatto vacanza dopo 20 anni che non la facevo più: senza telefoni, senza pc, senza iPad… e tutte quelle diavolerie che rovinano l’esistenza; ecco salvo questo, adesso veramente da settembre via è stato un bel via vai di roba.

Più quella che ti coccoli dai lontani anni 80, Homo Ridens…

“Non sono più a Bellinzona, non sono più a Lugano, sono un po’ dappertutto, dove ci sono gli spazi adatti agli spettacoli che porto. Bisio lo conosco da una vita, da quando l’ho ospitato al Teatro del Chiodo con Aspettando Godo, Pignotta uguale, Tiziano Giannini aveva il contatto con i Legnanesi e conosceva la Mannino e allora perché non mettere tutto insieme? Tanto più che il dialetto è stato promosso a difensore dell’italianità da noi (ride ndr.) per cui va bene".

Sei rimasto legato al comico perché preferisci questo tipo di spettacolo?

"Al di là del fatto che alla gente e a me piace ridere, Homo Ridens è nato quando in Italia si stava sviluppando la cosiddetta nuova comicità, nuova nel senso che è lì che si sono forgiate nuove forme e nuovi linguaggi che poi sono entrati anche nel teatro classico. Nel comico si osa di più di quanto non lo si possa fare con un testo di Sofocle".

Hai inserito nel programma Sono nata il ventitré di Teresa Mannino; cosa mi dici di lei?

"È una cabarettista e un’attrice di spessore. È una monologante ma il suo nuovo spettacolo sarà anche dialogante col pubblico. Il suo è lo sguardo di una donna del Sud sul nostro mondo un po’ isterico e anche un po’ tormentato; uno sguardo che ha mantenuto questo disincanto, questa capacità di vedere ancora le cose che noi magari non vediamo più, perché, presi dall’emozione, ci proclamiamo in maniera un po’ miope: Je sui Charlie".

More Info: homoridensfestival.ch. Biglietti su biglietteria.ch.

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