LUGANO - Si è concluso in un ambiente di festa il Festival Internazionale del Teatro, che ogni anno porta a Lugano (e quest'anno anche a Chiasso) i "grandi" e i "nuovi" della scena più dinamica d'Europa e a volte di altri continenti. Materiale interessante sul palco, pubblico appassionato in platea e convivialità un po' dappertutto hanno caratterizzato questa edizione, coronata da tre premi diversi, tutti e tre assegnati a compagnie italiane.
Rosaspina. Una bella addormentata, messa in scena dal Teatro del Piccione (Italia) - scelto dalla giuria giovani.
'A Cirimonia, di Rosario Palazzolo con la Compagnia del Tratto (Italia) e, in ex aequo
2 (due), della compagnia Fibre Parallele (Italia) - scelti dalla giuria adulti.
Spettacoli - non solo quelli premiati o in concorso - che, oltre a emozionare e far discutere, hanno dato voglia a molti spettatori e addetti ai lavori di seguire le compagnie ospiti nei loro prossimi lavori.
"Vogliamo un cuore del Festival", è la volontà - più forte di una promessa - che esprimono Vania Luraschi e Paola Tripoli, direttrici artistiche del Festival. Come perfette padrone di casa hanno accolto e sorriso a ogni spettatore uno a uno, anche se, dicono, "manca uno spazio dove continuare la serata dopo gli spettacoli, dove il pubblico si incontra e si scambia pareri e reazioni, dove gli attori e i registi incontrano e si confontano con il loro pubblico. Manca insomma un centro festival come lo avevamo un tempo".
L'anno prossimo, forse, il prezioso Festival riuscirà a ottenere un capannone che renderà ancora più vivo il periodo di festa e laboratorio di idee che offre il Festival Internazionale del Teatro.