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SVIZZERAOk, il prezzo è digitale: e quel che ti piace lo paghi più degli altri

23.10.16 - 17:33
La rivoluzione digitale sconfina nei supermercati grazie a tessere fedeltà e app: usate per analizzare abitudini d'acquisto e calcolare «soglie di accettazione del prezzo di ciascun prodotto»
Ok, il prezzo è digitale: e quel che ti piace lo paghi più degli altri
La rivoluzione digitale sconfina nei supermercati grazie a tessere fedeltà e app: usate per analizzare abitudini d'acquisto e calcolare «soglie di accettazione del prezzo di ciascun prodotto»

LUGANO - Rassegnati: è il bello del "digital pricing". Che alza il prezzo di ciò che cerchi, riduce quello delle cose che non vuoi – o forse non sapevi di volere. Legato a internet e agli accessi web, finora si applicava ai beni di consumo acquistati sempre più online, vedi voli e prodotti tecnologici. Adesso si allarga al commercio al dettaglio più tradizionale e quotidiano: come la spesa nel supermercato.

Galeotta fu la tessera fedeltà - Che si fa di persona, ma si accompagna all'utilizzo di tessere fedeltà o app dedicate. Dove resta traccia dei comportamenti di acquisto e delle tipologie merceologiche preferite: che vengono così vendute a prezzo pieno, vista la disponibilità del cliente a portarsele a casa, a ogni "costo". Al consumatore che esibisce abitudini differenti, e non mostra di volere quell'articolo, viene invece offerto con lo sconto: affinché lo provi, lo scopra e magari cominci a comprarlo. O semplicemente lo acquisti almeno una volta.

Fatturati su del 10% - Potere di un algoritmo, che «calcola per ciascun articolo e ciascun cliente la soglia di accettazione del prezzo», spiega l'esperto Boris Schuler. Uno stratagemma che consentirebbe, si stima, di incrementare il fatturato fin del 10%. L'avrebbe già sfruttato Coop, quest'estate nel suo shop online, offrendo coupon con cui si è anche attirata feroci critiche. «Si è trattato di un'iniziativa circoscritta nel tempo – puntualizza, e tranquillizza, il portavoce Urs Meier – Non lo facciamo più».

Da Coop a Migros - Ma da settembre Migros sarebbe alle prese con qualcosa di analogo, grazie a sconti personalizzati e rivolti a chi possiede una Cumulus. Il prezzo, in questo caso, diminuisce, così che il cliente compri ancora di più ciò che gli piace: al momento del saldo, spiega Luzi Weber, riceve un buono da utilizzare per il medesimo, prossimo acquisto.

Clienti spiati - Bene o male, in fondo, la stessa cosa: ma rigirata in positivo per scansare le polemiche. Fino a che qualcuno non smaschera l'intento: influenzare i consumatori. Dopo averli, con il loro apparente consenso, "spiati". Termine che a Migros non va proprio giù. «Ciascuno è libero di aderire a Cumulus», ricorda Weber. Fatto salvo che rinunciare significa perdere magari delle azioni in negozio. Che, per la cronaca, pare siano sempre meno utilizzate. 

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COMMENTI
 

gigipippa 7 anni fa su tio
Però bisogna anche dire che oggi grazie ad internet è facile confrontare i prezzi tra vari venditori.

Mac67 7 anni fa su tio
personalmente rifiuto tutte le carte che per pochi centesimi acquistano informazioni sui consumi personali, come evito concorsi con premi che mirano ad autorizzare la rivendita di dati, per premi ridicoli. Ognuno dovrebbe riflettere che informazioni vende e per quanto! Nessuno regala nulla per niente! oggi abbiamo neno scelta di anni fa! piu' marche x prodotti simili, ma meno diversificazione di prodotti.
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