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SVIZZERAUn quarto del PIL per le spese di sicurezza sociale

01.07.16 - 09:38
Nel 2014 le spese per le prestazioni sociali del sistema svizzero della sicurezza sociale si sono attestate a 157 miliardi di franchi
TiPress
Un quarto del PIL per le spese di sicurezza sociale
Nel 2014 le spese per le prestazioni sociali del sistema svizzero della sicurezza sociale si sono attestate a 157 miliardi di franchi

NEUCHÂTEL – Nel 2014 le spese per le prestazioni sociali del sistema svizzero della sicurezza sociale si sono attestate a 157 miliardi di franchi, pari a una proporzione del 24,5% del prodotto interno lordo (PIL). Rispetto all'anno precedente, le spese sono aumentate in termini reali del 2,1%, ovvero meno rispetto al tasso di crescita del 3,3% registrato in media annuale dal 1990. In termini reali, dal 1990 le spese sono più che raddoppiate. È quanto emerge dai risultati provvisori del Conto globale della sicurezza sociale 2014 dell'Ufficio federale di statistica (UST).

Dagli anni '90 le prestazioni sociali in rapporto al PIL sono salite da poco più del 15% a quasi il 24% (2004). È poi seguita una fase di stagnazione fino al 2012, prima che negli anni seguenti fossero raggiunti nuovi valori record (24,3% nel 2013 e 24,5% nel 2014). Il motivo di questa evoluzione, oltre all'aumento delle spese, è riconducibile anche al rallentamento della crescita del PIL degli ultimi anni.

Forte incidenza della previdenza per la vecchiaia - Le prestazioni sociali a favore delle persone e delle economie domestiche sono classificate secondo i rischi o i bisogni coperti, cioè a seconda delle loro funzioni. Nell'intero periodo in esame dal 1990, le spese per la funzione vecchiaia hanno costituito di gran lunga la quota maggiore (2014: 43,0%). Seguono la funzione malattia/cure sanitarie al secondo posto con il 29,7% e la funzione invalidità al terzo con il 9,3%. Le cinque funzioni rimanenti costituiscono meno del 20% di tutte le prestazioni sociali e sono dirette principalmente alle famiglie/figli (6,0%) e ai superstiti (5,1%). La funzione esclusione sociale (cui appartiene l'aiuto sociale) non supera il 2,8% delle spese totali.

I contributi alle assicurazioni sociali sono la fonte di entrata più importante - Due terzi dei complessivi 204 miliardi di franchi di entrate (nel 2014) provenivano dai contributi sociali dei datori di lavoro (30,6%) e delle persone protette (35% versato da salariati, indipendenti nonché da beneficiari di rendite e pensionati). Il rimanente terzo degli introiti era composto dai contributi pubblici nella misura del 24,1%, dai redditi da capitale in quella del 9,8% e da altre entrate per lo 0,6%.

Sotto la media europea - Il metodo applicato per calcolare il Conto globale della sicurezza sociale consente di effettuare un raffronto internazionale con altri Paesi europei, dal quale si evince che la Svizzera, se si calcolano le prestazioni sociali in rapporto al PIL, si situa sotto la media dell’ Unione europea del 28,0% (nel 2013, senza la Grecia e la Polonia). Le quote maggiori sono state registrate dalla Francia e dalla Danimarca (entrambe 31,7%) Al limite inferiore della scala si sono attestate la Lettonia (14,2%) e la Turchia (13,8%).

Per poter confrontare gli importi versati ai beneficiari delle prestazioni si ricorre agli standard di potere d'acquisto (SPA) per abitante. Con 9600 SPA la Svizzera si situa nettamente al di sopra della media dell'UE, pari a 7500 SPA. Il Lussemburgo versa le prestazioni di gran lunga più elevate (14 200 SPA), seguito dalla Norvegia (11 300 SPA) e dalla Danimarca (10 300). La Romania e la Turchia, hanno versato rispettivamente 2200 e 1900 SPA, ovvero le prestazioni sociali più basse.

In generale in Europa si osserva un divario nel benessere riscontrato nei vari Paesi: quelli dell'Est e del Sud tendono a versare prestazioni sociali meno elevate dei Paesi occidentali e settentrionali.

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