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MONDORobot-camerieri: gli Usa contro la Cina

29.05.16 - 12:08
Credere agli americani o agli orientali? Per gli uni sono il futuro della ristorazione, per gli altri solo un grosso flop
Robot-camerieri: gli Usa contro la Cina
Credere agli americani o agli orientali? Per gli uni sono il futuro della ristorazione, per gli altri solo un grosso flop

NEW YORK - Credere ai cinesi o agli americani? La diatriba è aperta. Mentre gli uni rinunciano ai robot, gli altri li portano in palmo di mano: e giurano che sono loro il futuro, almeno nel campo della ristorazione. Dove risulterebbero meno costosi e più efficienti: parola di un ex ceo di McDonald's, Ed Rensi, secondo cui gli automi sono destinati a sostituire totalmente il personale ai tavoli.

Eppure a Gungzhou l'esperienza sembra dimostrare l'esatto contrario: al punto che un paio di locali hanno dovuto addirittura chiudere, affossati dai costi. Cinquantamila yuan, circa 7400 franchi, il prezzo di un robot: incapace poi di servire la zuppa senza rovesciarla, di versare l'acqua o di ricevere ordinazioni. «Solo un'attrattiva per turisti», è stato costretto a definirli il titolare, rassegnato davanti a una realtà meno piacevole di fantasia e aspettative. 

Ma l'America non è disposta a fidarsi: convinta che siano pur sempre meglio di dipendenti senza qualifiche e preparazione adeguata. «È più economico spendere 35mila dollari per un robot una volta sola piuttosto che pagare quindici dollari all'ora una persona che fa patatine fritte senz'arte né parte», assicura Rensi. Certo che il numero di camerieri hi-tech stia per lievitare: almeno negli Stati Uniti.

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