Iniziativa contro gli abusi degli esercenti che le trattengono dallo stipendio
LONDRA - Il governo inglese dichiara ufficialmente guerra alle pratiche sleali nella gestione delle mance: che nei casi di maggior malcostume venivano requisite, altrimenti dedotte poi dallo stipendio. Una scorrettezza, nei confronti dei lavoratori ma anche dei clienti, convinti di pagare un buon servizio direttamente a chi lo forniva: in realtà ingannati da comportamenti discutibili.
Garantire libertà al consumatore di lasciare una mancia come di non darla, da un lato; dall'altro al cameriere di potersela intascare tutta e subito, senza il rischio di vederla trattenuta, in parte o totalmente, dal datore di lavoro. Un doppio fine che il governo ha deciso di perseguire sollecitando una maggiore trasparenza: anche attraverso l'introduzione di tutele legali che attualmente non esistono.
Si cerca così di regolamentare un'abitudine che, secondo le statistiche di OpenTable, riguarda l'87% degli inglesi: i quali in media lasciano al cameriere una cifra pari al 9% dell'importo segnato sullo scontrino. Il governo sta valutando se dichiarare illegittimo il cosiddetto "diritto di vendita", in nome del quale i datori di lavoro pretendono una sorta di canone fisso dai membri dello staff che svolgono il turno.
«Sono rimasto sorpreso dalla cattive pratiche attuate soprattutto da alcune delle catene più celebri - ha dichiarato Sajid Javid, segretario di Stato per gli Affari e l'innovazione - Tutto ciò deve cambiare». Per il sindacalista Dave Turnbull è «una fantastica notizia: a vantaggio di chi lavora sodo e vuole portarsi a casa tutto quello che guadagna, senza tagli. Ma anche dei consumatori che finalmente avranno la certezza di dove finiscono i loro soldi».
Il problema «è sempre stato legato alla mancia che si paga con carta di credito: sul conto corrente del ristoratore che poi ne faceva l'uso che preferiva. Riconoscere dei diritti al personale significa risolverlo».