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LUGANOQuel confine sottile tra fallimento e successo: “Noi vi aiuteremo a oltrepassarlo”

24.03.15 - 07:34
Nasce pmpm.ch, start-up che vuole aiutare l’economia locale a rinnovarsi e le aziende a “trasformare una buona idea in un progetto di successo”
Quel confine sottile tra fallimento e successo: “Noi vi aiuteremo a oltrepassarlo”
Nasce pmpm.ch, start-up che vuole aiutare l’economia locale a rinnovarsi e le aziende a “trasformare una buona idea in un progetto di successo”

LUGANO - L’idea c’è, a volte pure molto buona: ma mancano i dettagli che la trasformano in successo, e un possibile trionfo diventa in un soffio fallimento, carico di rimproveri e rimpianti. Per inesperienza, competenze approssimative, eccesso di fiducia nelle proprie capacità e ostinazione a fare da sé, senza domandare l’aiuto di nessuno. "La tendenza ad arrangiarsi da soli, a credere a torto di essere in grado, è una delle principali sciagure del Canton Ticino", ragiona Matteo Paolocci, 27 anni di Bellinzona, che s’è inventato un modo per ovviare al peccato innato della sua gente.

Ora o mai più - . Non per vocazione filantropica, sia inteso: lo sprone è stata la soddisfazione della sua persona, il desiderio di dare una svolta al suo percorso personale. "Arrivi a un punto della vita in cui devi scegliere: se non sei fatto per essere dipendente e hai spirito imprenditoriale o agisci subito o rischi di non farlo mai più". Lui ha optato per la seconda via e ha scelto Pmpm, "una start-up innovativa che, tramite un portale, intende fornire, nel suo piccolo, un aiuto concreto al sistema economico attuale del Ticino". “People meet project management” il significato di un acronimo e di un proponimento che, messo a punto da ragazzi fra i 20 e i 27 anni e in procinto di essere presentato alla Supsi di Manno, questa sera alle 18.30, si mette al servizio delle aziende locali ma anche di professionalità volenterose, per realizzare il disegno che hanno di sé incrociando domanda e offerta.

Aiutare a centrare l'obiettivo - Da un lato l’impresa che vuole rinnovarsi, reinventarsi, allargarsi ad esperienze nuove e non ha abbastanza chiara la maniera più efficace per centrare l’obiettivo; dall’altro le risorse che non sanno come occupare il proprio talento, né dove se ne abbia il bisogno. "Noi usiamo metodi semplici per trasformare un’idea da negativa in positiva. Analisi delle risorse, time planning, definizione degli obiettivi: a volte perfino elementi così basilari mancano". Tutto questo si chiama “project management”: "Nella mia definizione, è l’applicazione di conoscenze e strumenti al fine di raggiungere un obiettivo".

Dalla carta alla realtà - Niente a che vedere con un banale annuncio sul giornale o, d’altro canto, un’agenzia di collocamento. "Il nostro scopo non è semplicemente mettere in contatto: è delineare con puntualità ciò che serve al progetto, “realizzarlo” sulla carta, e mettere insieme il team più adatto perché l’azienda possa concretizzarlo. Facciamo da ponte per colmare i bisogni che ci sono da entrambe le parti". Senza scopo di lucro, senza colore politico. "Niente di tutto questo. Vogliamo aiutare l’economia locale. Se fra un anno cinque aziende avranno innovato grazie a noi, se quattro ragazzi lavoreranno, sarà già una vittoria".

Giovani in prima linea - I giovani diplomati sono stati i primi clienti, o “cavie” che definir si vogliano, di un’esperienza avviata a gennaio 2015, dopo due anni e mezzo di incubazione. Era il 2012 e un paio di mesi di inattività convinsero Matteo Paolocci, diploma in project management alla Supsi e un impiego come responsabile di produzione di una fabbrica di cucine, a tentare il salto di qualità. "Ho pensato, fatto il mio progetto, trovato i miei collaboratori: grafici, informatici, personale del reparto amministrativo, selezionati tramite Rumours Ticino. È incredibile, ma è andata proprio così. Ho trovato il modo di rendere utile un sito in fondo superficiale. Mi è bastato pubblicare un annuncio: risposte ne ho avute presto, non in quantità ma di qualità. All’inizio dell’anno siamo partiti". In parallelo, un lavoro di supporto e uno stipendio garantito cui finora Paolocci non ha rinunciato. "Anche se l’obiettivo è fare di questo il mio lavoro. Concludere la mia attività dipendente per dedicarmici a tempo pieno. O al limite ridurla a un 40-50%".

I have a dream - Come si procede? Esempio. Da un lato c’è un’azienda ha bisogno di un nuovo logo e un sito internet, dall’altro uno specialista con la passione dell’informatica e del web. "Penso che per un neo-diplomato sia meglio lavorare, anche solo per qualche ora, che stare in disoccupazione", riflette Paolocci, che attraverso pmpm.ch traccia le tappe di un percorso e offre il personale qualificato necessario ad arrivare in fondo. La piattaforma è operativa da qualche giorno appena, ma l’affiatamento del gruppo è ormai collaudato, grazie a diverse prove portate a termine in questo trimestre o poco meno. Commissioni ricevute ora da un artigiano, ora da un rivenditore di materiali edili, per il momento conquistati con il passaparola: ci si dà adesso un paio di mesi di tempo per comprendere se pmpm.ch possa funzionare più in grande. "Si tratta della fase due. La campagna Facebook è partita, si intitola I have a dream. Vogliamo far capire alla gente chi siamo e raggiungere i clienti. Il messaggio è: “Una pianificazione mirata può far cambiare l’esito di un progetto”. Che può essere anche quello di una cassiera della Migros la quale sogna di lavorare nell’ambito dell’informatica. Noi vogliamo aiutare tutti, anche i singoli. Soprattutto i singoli. E i giovani, che attraverso questa start-up possono fare esperienza. Le aziende cercano sempre giovani con esperienza, ma non si chiedono mai come possano farsela senza che nessuno dia loro l’opportunità di acquisirla".

Un progetto che va di corsa - Gli ideatori di progetti per gli altri sono pronti per mettere alla prova il proprio; se il risultato sarà lusinghiero, si potrebbero avviare collaborazioni con l’estero o estendersi al resto della Svizzera. Magari anche prestissimo. "È la mia speranza, la fase tre del progetto: allargarsi ai cantoni vicini, traducendo il portale nelle lingue nazionali e inserendo la selezione per area geografica". In estate, secondo una tabella di marcia che va di corsa, si potrebbe essere già arrivati fino a lì.

 

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