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Le aziende hanno circa venti giorni di tempo per soddisfare le richieste della SECO
BERNA - Sono giunti a buon fine i colloqui che la SECO ha intavolato a partire dall’estate scorsa con diverse società svizzere di ticketing. Entro la metà di marzo 2015 queste aziende devono adeguare le modalità di indicazione dei prezzi in modo tale che eventuali tasse di servizio e di pagamento risultino comprese nel prezzo del biglietto.
All’inizio della scorsa estate la SECO ha rammentato a diverse società attive nella compravendita di biglietti che in molti casi sono tenute a fatturare, oltre al biglietto, tasse o supplementi obbligatori per i consumatori (ad esempio tasse print@home, spese di dossier, tasse per il pagamento). Ciò riguarda innanzitutto i biglietti per manifestazioni sportive e culturali.
Il fatto di non includere queste tasse nel prezzo totale può dar adito a una violazione dell’ordinanza sull’indicazione dei prezzi (OIP), che appunto esige l’indicazione del prezzo totale. 'Prezzo totale', infatti, significa che il prezzo indicato deve includere "le tasse pubbliche inglobabili nei prezzi al minuto, i compensi per i diritti d’autore, i contributi anticipati per lo smaltimento e altri supplementi non facoltativi di qualsiasi tipo".
Sulla base di questo principio, il prezzo comunicato ai consumatori deve coprire l’acquisizione dei biglietti come minimo attraverso un canale di distribuzione di uso corrente e un’opzione di pagamento rispondente alla prassi commerciale.
La SECO ha concluso i colloqui con gli operatori attivi nel ticketing. Le aziende hanno circa venti giorni di tempo per effettuare gli adeguamenti necessari affinché i loro siti siano conformi all’OIP. Dopodiché eventuali tasse di servizio/pagamento, a meno di essere facoltative, dovranno essere comprese nel prezzo totale.
