SVIZZERAGap salariale tra uomini e donne più evidente dove c'è minor flessibilità

GINEVRA - Il 'gender wage gap', il divario nelle retribuzioni fra uomini e donne, c'è eccome. Ed è più evidente nei posti di lavoro che concedono minor flessibilità nel gestire i propri impegni - gli studi legali, la finanza, gli affari o la medicina - piuttosto che in quelli dove si può disporre del tempo con maggior libertà: la ricerca scientifica, ad esempio.

Lo sostiene il World Economic Forum in un articolo che prende lo spunto da uno studio di Claudia Goldin, economista ad Harvard: la diseguaglianza negli stipendi, che svantaggia le donne con 79 centesimi per ogni dollaro guadagnato da un uomo, aumenta con la maturità lavorativa.

Perché le donne finiscono col preferire mansioni che concedono un po' di flessibilità temporale: spostare i propri impegni in orari magari insoliti, ma che consentono di occuparsi della famiglia o dei bambini. Ruoli lavorativi flessibili, che tuttavia - scrive il Wef nel suo articolo - pagano meno. Gli uomini, al contrario, hanno più 'resistenza' a lavori che non danno molto spazio di manovra nel gestire i propri impegni. E di conseguenza guadagnano di più.

Il risultato è che, su scala globale, nel 2006 una donna guadagnava in media 6000 dollari l'anno, contro gli 11'000 di un uomo. Nel 2015 eravamo a rispettivamente 1000 dollari contro 21'000 dollari, secondo il Global Gender Gap Report dell'organizzazione ginevrina.

«Se le aziende vogliono contribuire a chiudere il gap - si legge nell'articolo del Wef - potrebbero cercare di considerare i propri dipendenti meno come businessmen, e più come ricercatori, dando meno peso a quando timbrano il cartellino». Non sarà una panacea - in molti lavori è fisicamente impossibile - ma aiuterebbe ad avere «dipendenti più felici e trattati più equamente».