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STATI UNITIIl Fondo Monetario Internazionale si tira fuori dal salvataggio della Grecia

09.10.16 - 20:09
L'istituzione di Washington avrebbe deciso di non mettere più soldi nel salvataggio, ma di ritagliarsi un ruolo di consulente con poteri limitati
Il Fondo Monetario Internazionale si tira fuori dal salvataggio della Grecia
L'istituzione di Washington avrebbe deciso di non mettere più soldi nel salvataggio, ma di ritagliarsi un ruolo di consulente con poteri limitati

WASHINGTON - Il Fondo Monetario Internazionale si chiama fuori dal programma di salvataggio della Grecia. L'istituzione di Washington, stanca del tergiversare sul taglio del debito greco, avrebbe deciso di non mettere più soldi nel salvataggio, ma di ritagliarsi un ruolo di consulente con poteri limitati, che gli permetterebbe comunque di rimanere al tavolo dei negoziati. "Restiamo pienamente impegnati, con l'obiettivo di raggiungere un accordo su un programma che il Fmi possa sostenere", commenta il portavoce del Fondo, Gerry Rice, senza però entrare nel dettaglio sulle modalità dell'impegno del Fondo.

Proprio la situazione della Grecia, che rischia di farsi nuovamente complicata, la semplificazione del Patto di stabilità, la possibile sospensione dei fondi strutturali a Spagna e Portogallo e la direttiva anti-frode dell'Iva sono i temi sull'agenda di Eurogruppo ed Ecofin di lunedì e martedì a Lussemburgo. Sullo sfondo, il negoziato dell'Italia con Bruxelles sulla flessibilità, visto che la due giorni di riunioni sarà una nuova occasione per il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan di confrontarsi con i commissari Dombrovskis e Moscovici, verificando la loro disponibilità.

Lunedì l'Eurogruppo ascolterà dai rappresentanti delle istituzioni i progressi di Atene sui 'milestones', cioè quelle riforme fondamentali per sbloccare altri 2,8 miliardi, con un via libera che, alla luce delle riforme fatte, sembra in dirittura d'arrivo. Restano ancora una parte di privatizzazioni, la riforma del settore energetico, la creazione dell'agenzia delle entrate e misure per la governance bancaria. La decisione del Fmi, riportata da Reuters, non rappresenta un fulmine a ciel sereno, visto che da tempo il Fondo chiede un taglio del debito greco, a cui però si oppone con decisione la Germania, con una posizione definita 'irrealistica' dal ministro delle Finanze di Atene, Euclid Tsakalotos, proprio alla luce della volontà tedesca di un'adesione del Fondo al programma di salvataggio.

I ministri prepareranno poi le discussioni in arrivo sulle leggi di stabilità dell'anno prossimo, e in particolare affronteranno il tipo di procedura da adottare nel caso in cui gli Stati non abbiano pieni poteri sul bilancio, come in caso di elezioni o di un Governo che gestisce solo gli affari correnti, come in questo momento in Spagna.

L'Ecofin farà invece il punto sui progressi della riforma del Patto di stabilità, i cui lavori vanno avanti da maggio scorso, ma che non finiranno a breve. Una delle idee per semplificare le regole è sostituire il parametro dell' 'output gap', il cui metodo di calcolo è ad esempio contestato dall'Italia, con un parametro su cui i ministri dell'economia hanno diretto controllo, come quello della 'spesa' ('expenditure benchmark'). I ministri dell'economia dei 28 Stati membri avranno anche un confronto sulla riforma del sistema di raccolta dell'Iva, in base alla proposta presentata dalla Commissione a giugno, per evitare le cosiddette frodi 'carosello'. Ma diversi Paesi sono ancora scettici, quindi la discussione non si chiuderà a breve.

Resta invece sullo sfondo la trattativa Roma-Bruxelles sui numeri della legge di stabilità. Il ministro Padoan proseguirà il dialogo con le controparti europee, in vista della presentazione il 17 ottobre del Draft Budgetary Plan. La Commissione che spera che i numeri dell'aggiustamento strutturale cambino, avvicinandosi a quello 0,2% che aveva chiesto lo scorso maggio.

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