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SVIZZERAProspettive grigie nel settore dell'orologeria

27.09.16 - 11:54
L'industria patisce il calo della domanda in Asia
Prospettive grigie nel settore dell'orologeria
L'industria patisce il calo della domanda in Asia

GINEVRA - A causa di una domanda sempre più debole in Asia, le esportazioni di orologi svizzeri sono andate calando: dai 10,2 miliardi di franchi del primo semestre 2015 ai 9,5 miliardi dello stesso periodo 2016. Si tratta del livello più basso dal 2011.

In sostanza, sono 14 mesi che le vendite all'estero sono in discesa, indica una ricerca dello studio Deloitte presentata oggi ai media a Ginevra. Una situazione inedita dalla recessione mondiale del 2009.

Hong Kong, principale destinazione per il settore orologiero elvetico, segnala un calo notevole: nel secondo trimestre di quest'anno le esportazioni si sono limitate a 592 milioni di franchi, contro 1,3 miliardi nell'ultimo trimestre 2011. Si tratta di un crollo del 54%.

«Il calo riguarda tutti i settori», ha precisato all'ats Jules Boudrand, coautore della ricerca, secondo il quale la branca si andrà concentrando sui modelli in acciaio, più abbordabili.

A luglio gli Stati Uniti hanno detronizzato Hong Kong quale primo mercato estero per gli orologi elvetici; se l'erosione delle vendite nella regione asiatica proseguirà, è assai probabile che gli USA conservino il primo posto, secondo Deloitte.

Si tratta di uno scenario plausibile, in quanto la grande maggioranza dei quadri superiori del settore interrogati dallo studio ritiene che la situazione nei prossimi 12 mesi non è destinata a migliorare. Oltre l'80% si dice pessimista, il doppio di quelli che la pensavano allo stesso modo nel 2015.

«In agosto tuttavia la situazione si è invertita» secondo Karine Szegedi Pingoud, pure coautrice dello studio. Traspare quindi qualche nota di ottimismo, con l'auspicio di poter investire maggiormente su suolo americano e aprire qualche nuovo negozio di vendita. Ottimismo che concerne pure l'India: nel 2018 questo Paese semplificherà la sua struttura fiscale, che dovrebbe facilitare l'investimento in questa regione.

Le prospettive che riguardano il mercato interno non sono migliori: il 21% si aspetta un aumento delle vendite ai turisti, nel 2015 era il 49%. Solo il 24% si dice ottimista sugli affari nei riguardi della clientela in Europa (58% lo scorso anno). Secondo Deloitte, questo pessimismo è conseguenza degli attacchi terroristici avvenuti in Francia, Germania e Belgio, cui bisogna aggiungere le tasse doganali cinesi più alte sui prodotti di lusso importati e pratiche amministrative più complesse nell'ottenimento di un visto nei Paesi dello spazio Schengen.

La paura maggiore degli operatori nel settore - e non è una sorpresa - concerne il calo della domanda estera, seguita dalla forza del franco. Ma per la prima volta dal 2012, anno di avvio della ricerca, tra le prime cinque preoccupazioni appare la paura della contraffazione. Secondo la Federazione dell'industria orologiera, 40 milioni di orologi falsificati vengono prodotti ogni anno, contro 30 milioni di autentici pezzi elvetici.

«Le vendite online favoriscono questo genere di commercio», secondo Szegedi Pingoud, ma è in atto una controffensiva: numerosi siti internet sono già stati chiusi.

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