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STATI UNITIVW: accordo con i concessionari USA sul dieselgate

25.08.16 - 18:53
Si tratta di un "accordo di principio" che prevede "pagamenti in contanti" e "benefit addizionali"
VW: accordo con i concessionari USA sul dieselgate
Si tratta di un "accordo di principio" che prevede "pagamenti in contanti" e "benefit addizionali"

BERLINO - Volkswagen sta per chiudere un'altra vertenza innescata dallo scandalo del Dieselgate: il gruppo automobilistico tedesco ha annunciato di aver raggiunto un "accordo con sospensiva" per indennizzare i suoi circa 650 concessionari statunitensi che, a causa dello scandalo sui test taroccati delle emissioni, non potettero vendere veicoli diesel "Vw" per quasi un anno.

Volkwagen non ha precisato l'ammontare della transazione "in contanti" e definibile 'tombale' in quanto, prevedibilmente sino "a fine settembre" si lavorerà a mettere a punto "i dettagli" dell'intesa che comunque dovrà essere vagliata anche da una Corte di San Francisco.

L'annuncio è venuto solo due giorni dopo la ricomposizione di un'altra vertenza del colosso di Wolfsburg: il braccio di ferro senza precedenti con due suoi importanti fornitori del gruppo Prevent che avevano portato allo stop della produzione in sei impianti, tra cui quello che produce i modelli Golf, e al rischio dell'orario ridotto per quasi 28 mila dipendenti. Un episodio apparentemente scollegato dal Dieselgate ma in qualche modo connesso in quanto, ad esempio secondo il quotidiano Handelsblatt, è stato causato dall'errore compiuto non 'ricoprendosi' in maniera adeguata con altri fornitori e rimanendo invece in balia di quelli tedesco-bosniaci, capaci di puntare i piedi per poi spuntarla. Un errore commesso, almeno per un nesso temporale, nella dichiarata rincorsa alla massima produttività necessaria per far fronte agli effetti dello scandalo dei circa 11 milioni di veicoli diesel coinvolti dalla vicenda dei test ecologici falsati.

Un scandalo che è già costato 15,3 miliardi di dollari che, a giugno, il gruppo ha acconsentito a pagare per tacitare autorità americane federali e di 44 Stati Usa oltre a circa 475 mila possessori di auto: la transazione più ingente della storia del settore automobilistico. L'accordo con in concessionari inoltre non chiude i conti.

Negli Usa pende sempre la prospettiva di un riacquisto di circa 85 mila auto di marchi del gruppo nell'ambito del braccio di ferro col Dipartimento della Giustizia e l'Agenzia per la protezione dell'ambiente (sulla questione c'è stata oggi un'udienza aggiornata al 3 novembre, riferisce l'agenzia Dpa). In Germania inoltre proprio questo mese è stata spianata la strada a un "processo pilota" in cui Wolfsburg rischia di pagare quasi quattro miliardi di euro, sempre per il Dieselgate (l'apertura del procedimento è prevista in autunno ma non vi sarebbero certezze). Tutte cifre che fanno apparire non del tutto "maxi" la multa da cinque milioni di euro inflitta dall'antitrust italiano per pratiche commerciali scorrette e contro cui il gruppo ha annunciato ricorso. Cifre che però sicuramente contribuiscono a tener basso il gruppo nella classifica "Ey" sulle 16 case con la migliore redditività, di cui l'agenzia Dpa ha dato una sintesi confermando 'regina' Bmw nel secondo trimestre 2016.
 
 

 

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