Alcune aziende del settore preferiscono più contenuti aumenti salariali: «lo status-quo deve cambiare, è insostenibile»
LONDRA - In un futuro prossimo gli squali della finanza dovranno dire addio ai loro bonus salariali da capogiro? Non è da escludere.
C'è chi, come racconta il Guardian, preferisce dare ai suoi dipendenti morigerati aumenti di stipendio piuttosto che colossali gratifiche di fine anno. Il motivo? «Incoraggiano decisioni a breve termine e non sempre salutari», spiega Craig Newman a capo della Woodford Investment Management che gestisce portagogli per 18,4 miliardi di dollari.
«È vero che i bonus sono uno status quo nel settore finanziario ma volevamo fare qualcosa di diverso, che favorisca un diverso approccio al lavoro più etico», continua il manager anglosassone, «sappiamo che è una sfida a come oggi funzionano le cose».
Alla base di tutto? La scienza, ma non solo: «Diversi studi dimostrano che le gratificazioni di questo tipo non per forza di cose motivano a lavorare meglio, piuttosto è più probabile che portino a fare delle scelte poco lungimiranti e azzardate, soprattutto verso la fina dell'anno».
Della stessa opinione anche un altro guru del gotha finanziario inglese, Daniel Godfrey di UK fund managers: «Sono assolutamente contrario ai bonus, noi non ne diamo. Attualmente gli stipendi sono impazziti, troppo alti e insostenibili. Una cosa, purtroppo, è volere il cambiamento un'altra è riuscire a metterlo in atto».