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CANTONEIn banca con la coda tra le gambe: adesso basta, c'è il crowdlending

26.07.16 - 06:01
Ottenere un prestito aziendale è sempre più difficile, specie per le start-up: e anche in Svizzera si fa strada il peer-to peer
In banca con la coda tra le gambe: adesso basta, c'è il crowdlending
Ottenere un prestito aziendale è sempre più difficile, specie per le start-up: e anche in Svizzera si fa strada il peer-to peer

LUGANO - Alla fine anche Postfinance l'ha intuito: ultima in ordine di tempo ad abbracciare il crowdlending. Un fenomeno che, partito in sordina dopo aver preso bene piede nel resto dell'Europa e in America, oggi prova a farsi largo anche in Svizzera: quale forma ormai obbligata di finanziamento per le start-up che si vedono rifiutare denaro dalle banche, troppo attente a verificare la solidità aziendale di chi chiede un prestito e a negarlo a chi, non ancora nato, non può certo esibirla.

L'asticella è troppo alta - «L’accesso al credito bancario è diventato più difficile – conferma e spiega Alcide Barberis, coordinatore del centro promozione start-up di Lugano – L’asticella dei parametri si è alzata significativamente. In sostanza, un’impresa deve fornire dati ineccepibili di solidità e di garanzie per ottenere un credito: questa è una condizione positiva per assicurare solidità finanziaria generale, ma può essere problematica ad esempio nel caso di molte imprese start up, per la natura stessa del loro business innovativo e ad alto rischio.

Abbia fede, pagherò - Non resta che domandare dunque a chi, semplicemente, prova a scommetterci: offrendo fiducioso il proprio capitale. Perché stavolta non si tratta di donazioni "a fondo perso", come nel più celebre crowdfunding: ma di somme ricevute da un privato, per il tramite di una piattaforma web, con il patto di restituirle non appena si avranno la disponibilità e le forze. Credito peer-to-peer, per dirla in maniera più simpatica: dopo cashcare.ch, forse la prima esperienza in Svizzera, dopo la Banca Cantonale di Basilea Campagna giusto giusto un anno fa, ecco Lendico, che in autunno sarà operativa nella Confederazione grazie a una joint-venture con Postfinance.

Dalla nicchia al mercato di massa - «Il nostro obiettivo è spostare il crowdlending dal mercato di nicchia a quello di massa», riflette il ceo Hansruedi Köng. Un'ambizione che promette di avere seguito, se si ripeterà il successo qui già riscosso dal crowdfunding. «Crowfunding, crowlending e crowdinvesting sono forme di finanziamento relativamente nuove che si basano sull’uso di internet - spiega Barberis - e che vengono generalmente concesse da privati che formano il collettivo, crowd in inglese, di finanziatori. Effettivamente si stanno sviluppando: diverse le piattaforme che stanno nascendo in Svizzera e in Ticino».

In rapida espansione: anche in Ticino - Difficile però azzardare previsioni sul futuro. «È certamente importante seguirne l'evoluzione: potrebbero diventare una valida alternativa per chi non è in grado di rivolgersi alle banche o non ha un potenziale di crescita sufficiente da attrarre l’interesse di "venture funds". Ma al momento sono troppo nuove e in rapida espansione per trarre conclusioni chiare. Staremo a vedere».

 

 

 

 

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