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SVIZZERABrexit, «un'opportunità per la piazza finanziaria elvetica»

30.06.16 - 10:37
Lo sostiene il presidente del Cda di Credit Suisse, Urs Rohner
Brexit, «un'opportunità per la piazza finanziaria elvetica»
Lo sostiene il presidente del Cda di Credit Suisse, Urs Rohner

ZURIGO - La "Brexit" potrebbe rappresentare anche un'opportunità per la piazza finanziaria elvetica. Lo ha dichiarato il presidente del Cda di Credit Suisse, Urs Rohner, in un'intervista alla "Handelszeitung" in edicola oggi.

Stando al manager, la piazza finanziaria potrebbe approfittare del voto britannico per rafforzare la propria reputazione quale luogo rifugio per eccellenza. A suo avviso, inoltre, la decisione di Londra di abbandonare l'Ue agevola a medio termine la strategia di banca universale perseguita dal Credit Suisse (Swiss Universal Bank).

Nell'intervista, Rohner conferma poi l'intenzione di introdurre l'anno prossimo in Borsa la propria unità Credit Suisse Suisse. Gli azionisti e il Cda sono d'accordo con questi piani.

Certo, Rohner riconosce che la situazione attuale rappresenta una sfida: la pressione sulle banche e sul Credit Suisse è forte. L'istituto si trova nel bel mezzo di una ristrutturazione. I grandi investitori sono d'accordo con la nostra strategia, ha sostenuto il presidente del Cda della seconda banca elvetica.

Rohner ha anche rintuzzato le critiche mosse all'attuale CEO, il franco-ivoriano Tidjane Thiam: «Sono convinto, come anche il Consiglio di amministrazione, che sia l'uomo della situazione». Le critiche provengono soprattutto da coloro che sono toccati dal cambiamento, ha sottolineato.

Credit Suisse ha registrato nel primo trimestre una perdita netta di 302 milioni di franchi. Nello stesso periodo dello scorso anno il numero due bancario elvetico aveva messo a segno un utile di 1,05 miliardi. I risultati pubblicati non costituiscono una sorpresa: già a fine marzo il CEO Tidjane Thiam aveva anticipato una performance trimestrale negativa, annunciando peraltro un rafforzamento del programma di risparmi.

Entro la fine del 2016 la banca è intenzionata a cancellare altri 2000 posti di lavoro, per un taglio complessivo di 6000 impieghi, di cui 3500 già realizzati. Il più colpito è il settore dell'investment banking, con la soppressione di mille posti.

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