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BERNAApertura completa del mercato elettrico posticipata

04.05.16 - 16:08
Contrariamente a quanto annunciato dal governo il commercio di elettricità non sarà completamente liberalizzato dal 2018
Apertura completa del mercato elettrico posticipata
Contrariamente a quanto annunciato dal governo il commercio di elettricità non sarà completamente liberalizzato dal 2018

BERNA - Contrariamente a quanto annunciato dal governo nell'autunno 2014 all'avvio della procedura di consultazione, il commercio di elettricità non sarà completamente liberalizzato dal 2018. Il Consiglio federale ha infatti deciso oggi di posticipare l'apertura completa del mercato dell'energia elettrica. Una nuova data non è stata fissata.

La decisione, spiega l'esecutivo in una nota, è stata presa a causa dei pareri divergenti emersi durante la consultazione. Delle 137 prese di posizione ricevute, 100 sono sì a favore dell'apertura completa del mercato, ma oltre la metà di esse (54) lo è solo a determinate condizioni.

In questi pareri è ad esempio stata sottolineata la necessità di armonizzazione con l'accordo sull'energia elettrica con l'Unione europea, con la Strategia energetica 2050 e con la revisione della Legge sull'approvvigionamento elettrico (LAEl). Vengono inoltre richieste misure collaterali per le energie rinnovabili e la forza idrica, per le quali sarebbero tuttavia necessari emendamenti di legge non possibili con un semplice decreto.

Una minoranza (37 pareri) ha invece espresso parere contrario alla liberalizzazione. Si teme che l'apertura potrebbe mettere in pericolo la svolta energetica o peggiorare la competitività delle aziende elettriche svizzere.

L'apertura del mercato appare comunque ineluttabile: è infatti già prevista dalla attuale LAEl, adottata dalle Camere federali nel marzo 2007. Il Parlamento stabilì allora che il mercato sarebbe stato liberalizzato in due fasi: dal 2009 per i grandi consumatori con un fabbisogno annuo di oltre 100'000 chilowattora di energia elettrica, e cinque anni dopo per tutti gli altri.

Per la completa liberalizzazione è però necessario un decreto federale (soggetto a referendum facoltativo). Con questo strumento si potranno rendere valide le disposizioni della LAEI contenenti i principi dell'apertura completa del mercato e abolire quelle relative alla prima fase.

Malgrado il rinvio, il Consiglio federale rimane dell'opinione che la liberalizzazione completa sia un obiettivo da perseguire. Ha pertanto incaricato il Dipartimento dell'energia (DATEC) "di verificare regolarmente il momento propizio" per agire. Il punto sarà fatto "entro il 2017".

Il dossier sarà in ogni caso trasmesso al Parlamento "al più tardi nel momento in cui si profileranno soluzioni adeguate in vista della conclusione dell'accordo sull'energia elettrica con l'UE". L'apertura completa del mercato è infatti una delle condizioni per la conclusione di una simile intesa.

L'accordo tra Confederazione e UE, precisa ancora il governo, è a buon punto sotto il profilo materiale, ma dipende dai passi avanti nella cosiddetta questione istituzionale, vale a dire nella ricerca di meccanismi atti a garantire un'applicazione più efficace e uniforme dei numerosi accordi esistenti e di quelli futuri attraverso un'intesa generale di più ampia portata. In questo momento, inoltre, tutto il dialogo con l'Unione europea risente pesantemente del voto sull'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa".

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