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Verrà preparato un sistema di regole e leggi che garantiscano a chi li sfrutterà la proprietà dei minerali estratti
LUSSEMBURGO - Parte dal Lussemburgo la nuova "febbre dell'oro", che punta allo sfruttamento minerario degli asteroidi. Aggiudicarsi la leadership in questo settore, ancora quasi da fantascienza, è l'obiettivo annunciato oggi dal governo del Lussemburgo, che intende sviluppare fin da adesso un sistema di regole e leggi che garantiscano a chi li sfrutterà la proprietà dei minerali estratti dagli asteroidi: oltre all'oro, elementi preziosi come platino, palladio, iridio.
"Il nostro obiettivo è aprire l'accesso a risorse minerarie finora inesplorate su rocce senza vita che sfrecciano nello spazio, senza alcun rischio di danneggiare un habitat naturale", ha detto il vice primo ministro e ministro dell'Economia del Lussemburgo, Étienne Schneider.
Una missione umana su un asteroide fra il 2020 e il 2030 è da tempo all'attenzione della Nasa, e l'idea è stata lanciata recentemente anche da privati. Il costo stimato di una simile impresa è di almeno 100 miliardi di dollari.
Il programma, si legge sul sito del governo del Lussemburgo, si chiama SpaceResources.lu ed è il primo del genere presentato in Europa. La cornice legale, messa a punto nell'ambito della legislatura internazionale, permetterà agli operatori privati che lavorano nello spazio la sicurezza dei diritti sulle risorse estratte.
È un programma, si legge ancora sul sito governativo, che "il Lussemburgo intende intraprendere con altri Paesi, nell'ambito di un quadro di accordi multilaterali".
Nel frattempo il governo intende investire in progetti di ricerca e prendere in considerazione investimenti diretti in questo settore. Si gettano in questo modo le basi per un'industria spaziale completamente nuova, che permetterà un accesso senza precedenti alle risorse minerarie in orbita.
I finanziamenti per l'iniziativa SpaceResources.lu non ci sono ancora e il governo prevede di assegnarli a fine anno, nell'ambito del budget complessivo per le attività spaziali, con il quale lo Stato contribuisce all'Agenzia Spaziale Europea (Esa).
