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BERNAImposizione delle imprese, la Svizzera sostiene gli sforzi dell'OCSE

05.10.15 - 16:59
Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di fornire analisi e proposte per l'attuazione dei risultati
Imposizione delle imprese, la Svizzera sostiene gli sforzi dell'OCSE
Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di fornire analisi e proposte per l'attuazione dei risultati

BERNA - La Svizzera sostiene gli sforzi internazionali volti ad aumentare la trasparenza e a creare condizioni eque nella fiscalità delle multinazionali: le relative misure elaborate a livello OCSE con la partecipazione di Berna devono essere ora messe in pratica. Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di fornire analisi e proposte per l'attuazione dei risultati, informa un comunicato dello stesso DFF.

I risultati di due anni di lavori del progetto BEPS ("Base Erosion and Profit Shifting") contro l'erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili delle azienda internazionali sono stati pubblicati oggi dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Si tratta di 13 rapporti che saranno presentati ai ministri delle finanze e ai governatori delle banche centrali degli stati del G20 l'8 ottobre 2015 a Lima e successivamente all'incontro dei capi di Governo e di Stato dei Paesi membri del G20 che si terrà il 15 e il 16 novembre ad Adalia, in Turchia.

Vengono fissati paletti che permettono di coordinare meglio le regole del diritto fiscale internazionale e di colmare le lacune sfruttate finora dalle multinazionali per attuare una pianificazione fiscale ritenuta aggressiva. Grazie alla partecipazione delle più grandi piazze finanziarie, vengono inoltre create condizioni eque ("level playing field") per la Svizzera e le piazze finanziarie concorrenti, afferma il DFF.

Alcuni risultati costituiscono i nuovi standard minimi che tutti gli Stati del G20 e gli Stati membri dell'OCSE si impegnano a osservare. Questi requisiti minimi riguardano la dichiarazione paese per paese ("country-by-country report"), i criteri per l'imposizione di beni immateriali ("IP box"), lo scambio spontaneo di informazioni su alcuni accordi preventivi concernenti un determinato regime fiscale per le imprese ("ruling"), l'accesso alla procedura amichevole per la composizione delle controversie e l'introduzione di clausole contro gli abusi nelle convenzioni per evitare le doppie imposizioni (CDI).

L'OCSE istituirà dei sistemi di controllo per sorvegliare il rispetto di tali requisiti minimi da parte degli stati membri. Altri risultati del progetto BEPS sono emanati sotto forma di raccomandazioni.

Sempre stando al Dipartimento finanze l'attuale Riforma III dell'imposizione delle imprese in Svizzera comprende già alcuni risultati del progetto BEPS. Essa prevede ad esempio un'"IP box" (box brevetti o "licence box") conforme allo standard nonché la soppressione di regimi fiscali criticati a livello internazionale. Per quanto riguarda lo scambio di informazioni mediante le cosiddette procedure di ruling, la Svizzera creerà la necessaria base legale con l'approvazione della Convenzione multilaterale dell'OCSE e del Consiglio d'Europa sulla reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale. Inoltre, sono in fase di preparazione anche le basi legali per attuare i "country-by-country reports". Questa dichiarazione paese per paese consente di ottenere una panoramica della ripartizione mondiale degli utili e delle imposte delle multinazionali.

Per quanto concerne le clausole contro gli abusi nelle CDI, la Svizzera terrà conto dei lavori svolti dall'OCSE e deciderà se procedere agli adeguamenti necessari per via multilaterale o bilaterale. Infine, riguardo alle raccomandazioni non emanate sotto forma di standard minimi, il Consiglio federale ha incaricato il DFF di analizzare, in collaborazione con i Cantoni e le cerchie economiche, l'adeguamento del regime svizzero di imposizione delle imprese alla luce degli sviluppi internazionali.

ats

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