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EUROPALa Cina entrerà nel piano Juncker

30.09.15 - 18:57
La Commissione Ue sta inoltre avviando la prima fase del maxi-cantiere che porterà nel 2019 alla creazione dell'Unione del Mercato dei Capitali
La Cina entrerà nel piano Juncker
La Commissione Ue sta inoltre avviando la prima fase del maxi-cantiere che porterà nel 2019 alla creazione dell'Unione del Mercato dei Capitali

BRUXELLES - L'Europa spinge l'acceleratore sul rilancio degli investimenti, per tentare di dare forza a quella crescita ancora troppo debole per far ritornare la fiducia in tutti i settori dell'economia. Mentre il piano Juncker incassa l'appoggio della Cina, la Commissione Ue avvia la prima fase del maxi-cantiere che porterà nel 2019 alla creazione dell'Unione del Mercato dei Capitali, due mosse che aprono la strada alla realizzazione di progetti che finora l'Europa ha tenuto nel cassetto per mancanza di fondi.

La Cina è il primo Paese extra-Ue che ha annunciato formalmente il suo interesse. Una notizia che lascia ben sperare soprattutto per l'interesse concreto dimostrato in progetti su tlc (vedi il recente accordo Ue-Cina sullo sviluppo delle reti 5G) e smart cities. Il piano Juncker per gli investimenti sta completando le sue adesioni e da gennaio 2016 entrerà nel vivo, con la selezione dei progetti per i quali avviare subito i cantieri. Per allora, gli verrà incontro anche l'Unione del Mercato dei Capitali che dovrebbe aver completato il suo iter legislativo lanciato oggi. Consentendo di recuperare nuove risorse finora bloccate, come i 10mila miliardi del settore assicurativo.

Per liberare questo vero e proprio patrimonio oggi fermo, nonostante le assicurazioni siano investitori 'naturalì nelle infrastrutture grazie alle loro passività a lungo termine, la Ue ha proposto un aggiornamento della direttiva 'Solvency IÌ. In base alle norme attuali, quando le assicurazioni investono in infrastrutture devono accantonare del capitale. La Ue ha proposto di 'ricalibrarè questo accantonamento, adeguandolo al rischio.

Inoltre, Bruxelles ha presentato una proposta per creare un quadro regolatorio semplice, trasparente e standardizzato per le cartolarizzazioni, per rilanciare un mercato andato in crisi dopo il disastro dei mutui 'subprimè e che può invece portare circa 100 miliardi di euro a pmi e start-up. Tali operazioni consentiranno alle banche di liberarsi di attivi che hanno in bilancio, liberando quindi capitale da affidare alle imprese. La scommessa della Commissione è che semplificando e rendendo più sicuro e trasparente il settore, le banche saranno incentivate a creare questi strumenti finanziari.

"L'economia Ue è grande più o meno come quella Usa, ma il nostro mercato dei capitali è meno della metà del loro e le loro pmi ottengono 5 volte più capitale dal mercato non bancario. E se il nostro mercato dei 'venture capital' fosse sviluppato come il loro, le imprese negli ultimi cinque anni avrebbero ottenuto 90 miliardi di euro in più", ha detto il commissario ai servizi finanziari Jonathan Hill, promotore del piano.

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