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EUROPAIl caso del coccodrillo, vince Lacoste

30.09.15 - 10:53
La notorietà dell'azienda consente di respingere la domanda di registrazione del suo marchio
Il caso del coccodrillo, vince Lacoste
La notorietà dell'azienda consente di respingere la domanda di registrazione del suo marchio

BRUXELLES - La notorietà del coccodrillo Lacoste consente di respingere la domanda di registrazione di un marchio con coccodrillo o caimano per prodotti in cuoio, vestiti e scarpe. Lo stabilisce il Tribunale Ue in una sentenza mettendo così fine ad una vicenda giudiziaria iniziata nel 2007, quando Lacoste fece opposizione ad una domanda di registrazione all'Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno (Uami) avanzata da una società polacca per un marchio con un coccodrillo, destinato a vari prodotti e servizi.

Nel 2007, la società polacca Mocek e Wenta ha chiesto all'Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno (Uami) di registrare un logo con un coccodrillo come marchio comunitario per diversi prodotti e servizi (in particolare borse, vestiti e cuscini per animali, scarpe e locazioni immobiliari).

La società francese Lacoste ha proposto opposizione a tale domanda di registrazione, invocando il marchio comunitario detenuto.

L'Uami ha parzialmente accolto l'opposizione della Lacoste, negando la registrazione del segno della Mocek et Wenta per i prodotti in cuoio, i vestiti e le scarpe.

La società polacca ha allora adito il Tribunale dell'Ue per far annullare la decisione dell'Uami. Con la sentenza di oggi, il Tribunale respinge il ricorso e conferma quindi il diniego di registrazione del segno della Mocek e Wenta per i prodotti in cuoio, vestiti e scarpe.

I giudici ritengono che esista un rischio di confusione, e che la rappresentazione del caimano della Mocek e Wenta potrebbe essere percepita come una variante della rappresentazione del coccodrillo della Lacoste, essendo quest'ultima ampiamente nota al grande pubblico.

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