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SVIZZERACompetitività: Svizzera sempre numero uno, ma...

30.09.15 - 00:00
È il settimo anno consecutivo in cui l'economia elvetica si conferma leader nel rapporto annuale del Forum economico mondiale
Ti-Press
Competitività: Svizzera sempre numero uno, ma...
È il settimo anno consecutivo in cui l'economia elvetica si conferma leader nel rapporto annuale del Forum economico mondiale

BERNA - Per il settimo anno consecutivo l'economia svizzera si conferma come la più competitiva al mondo secondo il rapporto annuale del Forum economico mondiale (WEF), in cui però si avverte che tale primato potrebbe vacillare.

I punti di forza e di debolezza - In un clima congiunturale in evoluzione, l'economia elvetica sta dando prova di una notevole resistenza, secondo il WEF. Le principali carte vincenti per il Paese restano le stesse da un anno all'altro: trasparenza delle sue istituzioni, capacità nell'innovazione e nella ricerca, eccellente cooperazione tra privato e pubblico. L'efficacia del suo mercato del lavoro, il sistema formativo, le infrastrutture e i mercati finanziari altamente sviluppati completano il quadro di eccellenza.

Gli elementi che presentano qualche aspetto problematico per gli affari risiedono invece nella burocrazia governativa, nella restrittiva normativa sul lavoro, nella complessa fiscalità, nell'accesso al credito e nella carenza di manodopera qualificata.

Le incertezze - Il WEF avverte che "recenti avvenimenti comportano rischi di deterioramento e lasciano poco margine di manovra politica". Tali rischi includono "la lentezza delle ripresa presso i principali partner commerciali della Svizzera, l'apprezzamento del franco, l'inflazione vicina allo zero e i tassi d'interesse negativi".

Il Forum aggiunge che "l'incertezza sulla futura politica migratoria a seguito dell'approvazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa potrebbe minare la capacità della Svizzera di sfruttare il serbatoio mondiale di competenze, necessario per fornire dinamismo alla propria economia". Il Paese deve continuare a rinvigorire il suo vantaggio in materia di concorrenza per giustificare i suoi costi elevati.

La classifica - Rispetto a un anno fa la classifica dei primi dieci paesi più competitivi varia di poco: Singapore si piazza al 2. posto, davanti agli Stati Uniti. La Germania avanza di un gradino e si piazza quarta, mentre l'Olanda guadagna tre posizioni ed è quinta. Al sesto posto il Giappone, davanti a Hong Kong. La Finlandia retrocede dal 4. all'8. rango, la Svezia avanza dalla 10. alla 9. posizione, la Gran Bretagna è 10.

Per gli economisti del WEF le preoccupazioni maggiori vengono dai risultati stagnanti o in calo dei paesi emergenti. Se l'India avanza di 16 posizioni e si piazza al 55. posto, paesi come la Turchia (51.) e Brasile (75.) perdono punti. Proprio il Brasile registra il capo maggiore e retrocede di 18 posizioni. La Cina è stabile al 28. posto, la Russia al 45, mentre il Vietnam sale di 12 posizioni e si piazza 56.

Per quanto concerne l'Europa il WEF rileva una leggera risalita dei paesi del Sud, grazie alla riforme avviate: la Spagna (33.) avanza di due gradini, l'Italia di 6 e si situa al 43. posto, mentre la Francia ristagna al 22. rango e la Grecia all'81. I cinque ultimi paesi su 140 sono tutti africani: Burundi, Sierra Leone, Mauritania, Ciad e Guinea.

"Produttività, competenza e innovazione" - In maniera generale, il Forum chiama in causa la mancanza di riforme strutturali, che se realizzate potrebbero stimolare la produttività e l'innovazione, mentre invece compromettono la capacità dell'economia mondiale di migliorare il tenore di vita, impediscono la lotta alla disoccupazione persistente e non fanno superare lo shoc finanziario.

Il rapporto rileva poi che la crescita mondiale rimane inferiore a quella dei decenni precedenti e le prospettive sono oscurate dalle incertezze legate al rallentamento delle economia emergenti, dalle tensioni geopolitiche, dai conflitti e dalle crisi umanitarie nel mondo.

"Per rimanere competitivi nel contesto della quarta rivoluzione industriale - avverte il presidente del WEF Klaus Schwab - bisogna più che mai mettere l'accento sui fattori chiave: produttività, competenza e innovazione".

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