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BERNAIl franco forte non fa paura all'industria bellica elvetica

28.07.15 - 12:20
Boom dell'esportazione di materiale bellico nei primi sei mesi del 2015
Il franco forte non fa paura all'industria bellica elvetica
Boom dell'esportazione di materiale bellico nei primi sei mesi del 2015

BERNA - L'industria bellica svizzera ha esportato armi per un valore di quasi 217 milioni di franchi (216,898) nei primi sei mesi del 2015. Ciò corrisponde a oltre 30 milioni di franchi, o un sesto, in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (185,945).

La Germania è stata l'acquirente principale, secondo le cifre pubblicate oggi dall'Amministrazione federale delle dogane (AFD): tra gennaio e giugno la Svizzera ha fornito al Paese confinante un totale di oltre 63 milioni di franchi di materiale militare (72,5 nello stesso periodo del 2014). Tra gli altri principali acquirenti in Europa risultano il Regno Unito, passato da oltre 11 milioni a quasi 16, l'Italia, rimasta stabile intorno ai 15,5 milioni, e la Romania, passata da 0 franchi a quasi 12 milioni.

Un nuovo importante compratore è l'Indonesia. Il Paese del Sudest asiatico ha importato armi per un valore di oltre 32 milioni di franchi. In forte crescita anche l'esportazione verso il Brasile rispetto ai primi sei mesi del 2014 (da soli 760 franchi a 12,5 milioni) e l'India (da 188'000 a quasi 10 milioni). Israele rimane invece stabile a poco più di 100'000 franchi.

Gli Stati Uniti hanno acquistato materiale bellico per poco più di 14 milioni di franchi (in diminuzione di quasi 1,5 milioni). In forte flessione l'esportazione verso la Francia, che passa da più di 10 milioni a quasi 4 milioni, e la Russia, da 500'000 franchi a soli 2'100. In diminuzione anche l'Arabia saudita, da quasi 2 milioni ad 1,29 milioni, il Bahrein, da oltre 13 milioni a poco più di un milione, e gli Emirati arabi, da 7 milioni a poco più di 6 milioni.

Cifre che sollevano tuttavia le critiche del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE/GSoA). "Le dittature del Medio Oriente rimangono i principali acquirenti del materiale bellico svizzero", si legge nella nota odierna. Il GSsE chiede ancora una volta "un immediato divieto di esportazione di armi".

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