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SVIZZERASika, semestrale in crescita

24.07.15 - 14:33
Dall'assemblea generale straordinaria non è scaturito nulla di nuovo: il braccio di ferro per il controllo dell'azienda prosegue
Sika, semestrale in crescita
Dall'assemblea generale straordinaria non è scaturito nulla di nuovo: il braccio di ferro per il controllo dell'azienda prosegue

BAAR - Nonostante il franco forte Sika continua a crescere: il gruppo con sede a Baar (ZG) attivo nelle specialità chimiche ha visto nel primo semestre aumentare la redditività e progredire anche le vendite, almeno in valute locali. Sul fronte societario invece dall'assemblea generale straordinaria non è scaturito nulla di nuovo: il braccio di ferro per il controllo dell'azienda prosegue.

Stando ai dati comunicati oggi Sika ha realizzato nei primi sei mesi un utile di 197 milioni di franchi, in crescita dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Le vendite si sono attestate a 2,63 miliardi, con un aumento del 5,6% in valute locali, in accelerazione se confrontate al +5,1% del primo trimestre.

In franchi svizzeri si registra invece un calo dell'1,2%: l'impresa sottolinea peraltro come sia riuscita a guadagnare quote di mercato in tutte le regioni. Il risultato operativo Ebit è salito a 289 milioni di franchi (+8,3%). Il corrispondente margine Ebit è migliorato di un punto all'11,0%.

Le cifre pubblicate oggi sono in linea con le previsioni riguardo al fatturato, ma battono le stime in materia di redditività. La borsa ha quindi inizialmente reagito bene: in apertura il titolo Sika guadagnava circa il 2%, ma con il passare delle ore è andato poi spegnendosi.

Riguardo al futuro la direzione è ottimista sull'andamento degli affari, ma rileva come vi siano incertezza in relazione al tentativo si acquisizione, definito ostile, da parte della francese Saint-Gobain.

Oggi era in programma un'assemblea generale straordinaria chiesta dalla Schenker Winkler Holding (SWH), entità che rappresenta gli interessi degli eredi dei fondatori della società. La SWH ha proposto un nuovo membro del consiglio di amministrazione (Cda) e la revoca del mandato di altri, contro il volere dell'attuale Cda. Come previsto i vertici di Sika hanno una volta ancora limitato al 5% il diritto di voto della SWH, che non è riuscita quindi a prendere possesso del ponte di comando: tutto è rimasto come prima.

La SWH ha però bloccato il rapporto sui compensi futuri del Cda, un punto su cui non erano stati limitati i diritti di voto. "A quanto sembra SWH continua a portare avanti il suo approccio distruttivo", ha commentato il presidente del Cda Paul Hälg. In sostanza è tornato a ripetersi quanto avvenuto nell'assemblea ordinaria svoltasi in aprile.

Come noto la direzione e una parte del Cda del gruppo si oppongono da mesi ai progetti di Saint-Gobain, che punta ad acquistare dagli eredi dei "padri fondatori" dell'impresa un pacchetto di azioni che garantirebbe il controllo della società. In tal modo i manager francesi eviterebbero di dover lanciare un'offerta pubblica d'acquisto.

Il prezzo di vendita della quota di SWH (del 16% del capitale ma di oltre il 52% dei diritti di voto) è di 2,75 miliardi di franchi, assai superiore al valore di mercato delle corrispondenti azioni. Sentendosi discriminati vari azionisti e i manager aziendali sono quindi saliti sulle barricate, cercando di contrastare l'operazione.

La vertenza è già finita in tribunale, con varie cause pendenti. Non sono pochi coloro che ritengono che saranno proprio i giudici a sciogliere in ultima analisi i nodi, sempre che non intervenga prima un accordo che oggi appare peraltro improbabile, vista la rigidità delle parti e l'ammontare delle somme in gioco.

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