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GRECIAAtene chiede nuova liquidità, occhi puntati sulla Bce

06.07.15 - 08:10
Occhi del mondo puntati sulle mosse Banca Centrale Europea all'indomani del referendum greco
Atene chiede nuova liquidità, occhi puntati sulla Bce
Occhi del mondo puntati sulle mosse Banca Centrale Europea all'indomani del referendum greco

ROMA - Occhi del mondo puntati sulle mosse Banca Centrale Europea all'indomani del referendum greco.

In queste ore il presidente Mario Draghi e gli altri governatori del consiglio direttivo sono in stretto contatto, monitorando con attenzione l'evolversi della situazione e pronti ad intervenire per evitare turbolenze sui mercati. L'obiettivo di Francoforte è infatti garantire la stabilità finanziaria di tutta l'Eurozona, come sottolinea anche il Tesoro che fa sapere che tutti i Paesi membri sono impegnati a conservare l'integrità della moneta unica e quindi a recuperare la piena autonomia finanziaria della Grecia.

Non potendo più agire sui tassi, inchiodati al minimo storico dello 0,05%, la Bce in una fase di alta volatilità potrebbe alzare il ritmo degli acquisti di titoli di Stato attraverso il piano di quantitative easing, attualmente a 60 miliardi di euro al mese, e attivare contemporaneamente anche l'Omt, il cosiddetto scudo antispread messo a punto da Draghi a settembre 2012 per salvare l'euro, ma mai lanciato.

"La Bce ha ben chiaro che se è necessario fare di più, farà di più", ha affermato il consigliere esecutivo Benoît Coeuré. Oggi dunque il Board valuterà l'esito del voto greco per prendere una decisione sulla liquidità di emergenza (Ela) fornita alle banche greche. La Banca di Grecia avrebbe già richiesto un aumento della linea di credito, attualmente ferma ad 89 miliardi di euro. Da quanto trapela, però, una decisione potrà essere presa solo quando sarà definito il quadro complessivo. In programma in serata ad Atene un vertice tra il ministro delle Finanze Varoufakis e la Banca di Grecia.

Ma con la vittoria del "no" Francoforte potrebbe decidere di dare una stretta all'Ela, ormai da tempo unica fonte di finanziamento per le banche e per il Paese. Una mossa del genere renderebbe però ancora più grave la crisi di Atene, facendo potenzialmente materializzare lo spettro di una Grexit. Secondo le indiscrezioni dei media ellenici, infatti, le casse degli istituti di credito sarebbero praticamente vuote e avrebbero liquidità solo fino a domani sera. Più probabile che la Bce, in osservanza al principio di proporzionalità sancito dall'articolo 5 del trattato, eviti una decisione tanto drastica da provocare un collasso totale. Ed essendo anche in attesa di un rimborso da 3,5 miliardi il 20 luglio da parte di Atene, opti per un aumento dello 'sconto' sul valore dei titoli greci portati in garanzia dalle banche, di fatto tagliando la liquidità d'emergenza.

Intanto da Via XX Settembre rassicurano che l'Italia ha buoni motivi per avere fiducia anche sul piano strettamente finanziario ed è pronta ad assorbire eventuali shock dei mercati. Si spiega che il Tesoro a metà anno ha fatto emissioni superiori al 50% del nostro fabbisogno a tassi molto bassi. E il piano di medio periodo è stato ispirato a criteri prudenziali proprio per assorbire eventuali shock. I rendimenti, si osserva, sono cresciuti ma in modo contenuto e non si sono viste le impennate dello spread che il Paese ha conosciuto in passato.

ats ansa

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