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ZURIGOBusiness delle case di cura, 20 miliardi di franchi d'investimenti ulteriori

30.06.15 - 10:31
Studio di Credit Suisse sul mercato svizzero delle case di cura: in Svizzera vivono oggi almeno 400mila ultra-80enne. Nel 2014 saranno più del doppio
Business delle case di cura, 20 miliardi di franchi d'investimenti ulteriori
Studio di Credit Suisse sul mercato svizzero delle case di cura: in Svizzera vivono oggi almeno 400mila ultra-80enne. Nel 2014 saranno più del doppio

ZURIGO - Credit Suisse ha pubblicato in data odierna lo studio «Sistema sanitario svizzero 2015 – Il mercato delle case di cura: quale futuro?». Stando alla stima degli economisti di Credit Suisse, l’invecchiamento demografico determinerà un aumento consistente degli anziani assistiti nelle case di cura svizzere che entro il 2040 saranno, a seconda dello scenario, dal 60% al 120% in più rispetto a oggi. Ciò comporterà in ogni caso un marcato incremento dei costi di cura e, per finanziarli, il sistema attuale si troverà di fronte a sfide sempre più grandi. Con la crescente domanda di cure professionali per gli anziani aumenterà inoltre il fabbisogno di personale infermieristico qualificato. A detta degli economisti, le cure ambulatoriali rivestiranno un’importanza ancora maggiore in futuro. Ciò non toglie che entro il 2040, anche nella migliore delle ipotesi, nelle case di cura saranno necessari 53'000 letti in più per un volume d’investimento di quasi 20 miliardi di franchi. Tale somma non tiene conto di edifici da rimpiazzare e rinnovamenti e tanto meno di investimenti destinati alla realizzazione di nuovi appartamenti per anziani. Il volume totale degli investimenti necessari per le cure nella terza età dovrebbe pertanto risultare sensibilmente maggiore secondo la stima degli economisti di Credit Suisse.

In Svizzera vivono oggi almeno 400'000 ultra-80enni. Nel 2040 dovrebbero essere più del doppio. Questa evoluzione determinerà un marcato aumento delle persone bisognose di cure. Se si considera l’assistenza agli anziani come un ramo dell’economia, nessun altro settore vanta una crescita della domanda tanto dinamica e quasi già garantita nel lungo periodo. Eppure, il secondo comparto del sistema sanitario dopo gli ospedali dovrà confrontarsi con sfide importanti. La finanziabilità del sistema attuale, infatti, con il progressivo invecchiamento della popolazione potrebbe richiedere sforzi ancora maggiori rispetto a oggi; lo stesso dicasi per la formazione e il reclutamento di personale infermieristico qualificato in quantità sufficiente. Secondo gli economisti, sebbene gran parte dei costi per la cura degli anziani sia assorbita dal personale, somme considerevoli dovranno essere investite anche per rimpiazzare le vecchie case di cura e costruirne delle nuove.

Aumento consistente degli anziani nelle case di cura entro il 2040
Il bisogno di cure in forte crescita potrebbe, stando agli economisti di Credit Suisse, più che raddoppiare da qui al 2040 la percentuale delle spese per case di cura e assistenza ambulatoriale (Spitex) sul prodotto interno lordo, passando dall’attuale 1,7% a oltre il 3%. Permane tuttavia il dubbio se il regime di finanziamento attuale in cui i costi sono sopportati sia dallo Stato e dalle casse malati che dalle persone bisognose di cure saprà essere all’altezza di questo pesante onere supplementare. Secondo gli economisti, la politica sarà pertanto chiamata a confrontarsi per tempo con modelli di finanziamento alternativi e mettere a punto soluzioni politicamente solide e sostenibili. Questo perché, indipendentemente dal fatto che il finanziamento del sistema attuale venga assicurato o meno, la domanda di posti di assistenza e cure per gli anziani aumenterà in misura consistente nel corso dei prossimi decenni. Nel 2040, a seconda dello scenario prospettato dagli economisti di Credit Suisse, le case di cura dovranno assistere dal 60% al 120% circa di persone in più rispetto a oggi. La crescita appare tuttavia estremamente differenziata nelle singole regioni della Svizzera. L’incremento della domanda di cure per gli anziani dovrebbe risultare particolarmente dinamico nelle zone della cintura più esterna delle aree metropolitane di Zurigo e Ginevra-Losanna. Gli economisti prevedono invece uno sviluppo della domanda tendenzialmente inferiore alla media nelle grandi città e nelle regioni periferiche dell’Arco giurassiano e della regione alpina.

La mancanza di personale specializzato nel settore delle cure dovrebbe acuirsi
Negli ultimi anni, parallelamente alla domanda, è cresciuta anche l’offerta delle cure per gli anziani. Il numero di occupati in questo settore a elevata intensità di personale ha infatti registrato un aumento più consistente rispetto alla maggior parte degli altri rami dell’economia svizzera. Non c’è dunque da stupirsi se già oggi si accusa una parziale mancanza di personale specializzato. E, considerata la crescita dinamica che caratterizzerà la domanda anche in futuro, tale penuria è destinata ad acuirsi sensibilmente. Gli economisti di Credit Suisse prevedono che, entro il 2040, soltanto nelle case di cura saranno richiesti da 48'000 a 71'000 infermieri a tempo pieno in più (ossia un organico da 1,8 a 2,2 volte maggiore rispetto a quello odierno). L’attuale studio «Sistema sanitario svizzero 2015 – Il mercato delle case di cura: quale futuro?» mette tuttavia in dubbio la capacità di soddisfare questo fabbisogno con una popolazione attiva quasi stagnante. In siffatto contesto deve considerarsi particolarmente critica l’accettazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa del 9 febbraio 2014. Dal 2006, infatti, più del 40% dei nuovi posti da infermiere è stato coperto da personale con diploma straniero.

Cambia la struttura dell’offerta di assistenza e cure
Oggi, le circa 1'500 case di cura svizzere forniscono intorno all’80% del personale infermieristico. Il servizio Spitex è responsabile del restante 20%. In futuro, l’assistenza ambulatoriale per gli anziani dovrebbe acquistare ulteriore importanza rispetto a quella stazionaria. Questo non da ultimo perché oggi le case di cura danno alloggio anche a molti clienti che non necessitano di particolare assistenza e da un punto di vista economico potrebbero essere seguiti con maggiore efficienza da Spitex. La rigorosa separazione tra cure ambulatoriali e stazionarie, tuttavia, tende a relativizzarsi sempre più. Già oggi esistono infatti numerosi concetti di assistenza e residenza alternativi, come ad esempio le «abitazioni assistite», che sono in forte crescita.

La Svizzera romanda punta sulle cure ambulatoriali più della Svizzera tedesca
Sebbene le case di cura in Svizzera garantiscano una copertura praticamente capillare del territorio (il 99% della popolazione raggiunge almeno una casa di cura in meno di 15 minuti d’auto), la densità di assistenza regionale presenta per certi aspetti sensibili differenze. Lo studio attuale evidenzia come oggi in particolare ampie parti della Svizzera romanda e settentrionale siano sotto media per quanto riguarda la fornitura di letti di cura. Questo risultato, però, si relativizza parzialmente non appena vengono prese in considerazione anche le cure a domicilio offerte da Spitex. Oggi, soprattutto i cantoni della Svizzera romanda puntano molto sulle cure ambulatoriali per gli anziani e fanno registrare valori superiori alla media.

Il volume degli investimenti nelle case di cura si è triplicato negli ultimi 10 anni
Negli ultimi anni, oltre al numero dei collaboratori, nelle case di cura è aumentato considerevolmente anche il volume degli investimenti. Se a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio le autorità edilizie comunali autorizzavano ogni anno progetti per case di cura nell’ordine dei 200 milioni di franchi, nel periodo 2012-2014 tale valore ha superato i 700 milioni di franchi. Per la precisione non è aumentato il numero dei progetti per nuove costruzioni, ma sono cresciute le dimensioni degli stabili autorizzati. Numerose sono state le licenze concesse soprattutto nell’area metropolitana di Zurigo, nel bacino di Basilea e nel Mittelland. Gli economisti di Credit Suisse prevedono proprio per queste regioni la maggiore espansione del numero di letti nell’arco dei prossimi 2-3 anni.

Entro il 2040 dovranno essere investiti quasi 20 miliardi di franchi in nuove case di cura
Gli immobili di cura proseguiranno la propria corsa dinamica anche nel medio e lungo periodo. Alla luce delle previsioni di crescita della domanda, gli economisti di Credit Suisse si aspettano pertanto che entro il 2040, nonostante la maggiore importanza assunta dal servizio Spitex, saranno necessari in tutta la Svizzera altri 53'000 letti nelle case di cura. Si tratta di un investimento nell’ordine di 18,4 miliardi di franchi in totale o quasi 700 milioni di franchi all’anno. Tale somma non tiene conto di edifici da rimpiazzare e rinnovamenti e tanto meno di investimenti destinati alla realizzazione di nuovi appartamenti per anziani. Il volume totale degli investimenti necessari per case di cura e alloggi per la vecchiaia dovrebbe pertanto risultare sensibilmente maggiore. Il fabbisogno di letti di cura supplementari, tuttavia, non presenta una ripartizione uniforme in tutta la Svizzera. Considerata la crescita della domanda prevista e l’attuale densità di assistenza, gli economisti di Credit Suisse hanno ragione di credere che rispetto a oggi dovranno investire in letti supplementari soprattutto le regioni tra il Lago di Ginevra e di Neuchâtel, a est del Lago di Ginevra e a ovest della città di Zurigo.

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