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GRECIA / EUROPALa Grecia fuori dall'Euro?

28.06.15 - 09:17
L'ipotesi di un default torna ad aleggiare. Anzi, diventa un presentimento ingombrante
La Grecia fuori dall'Euro?
L'ipotesi di un default torna ad aleggiare. Anzi, diventa un presentimento ingombrante

ATENE - L'Eurogruppo ha fatto un buco nell'acqua. Dopo l'uscita di ieri dalla Grecia dal tavolo della trattativa l'ipotesi di un default torna ad aleggiare. Anzi, diventa un presentimento ingombrante.

Ora c'è una scadenza, dopo la quale si starà a vedere. È l'attuale programma di salvataggio che, come conferma il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, scadrà il 30 giugno insieme a "tutti gli accordi di finanziamento correlati al programma". Atene aveva chiesto di estendere il programma per comprendere il referendum del 5 luglio, ma la proposta è stata rifiutata.

"La decisione di abbandonare i negoziati non è stata nostra, ma della Grecia", spiega Dijsselbloem al termine della riunione a Bruxelles aggiungendo che "i negoziati non erano terminati". Comunque, aggiunge, "la porta resta aperta a ulteriori trattative" con la Grecia e "i creditori sono pronti a fornire assistenza tecnica al sistema bancario greco. Siamo pronti a sostenere la Grecia se e quando ci sarà richiesto, dopo che l'attuale programma sarà scaduto". L'area euro, rileva, "è in una forma decisamente migliore" rispetto agli anni della prima crisi greca, "soprattutto i Paesi membri sotto programma, che hanno fatto impressionanti riforme strutturali e ora sono molto più stabili", ha spiegato. Inoltre "abbiamo molti più strumenti rispetto al passato e le istituzioni saranno pronte a prendere ogni misura, se necessario".

Per ora, tuttavia, non c'è nessuna nuova riunione in vista dell'Eurogruppo. "Non c'è una data per una nuova riunione dell'Eurogruppo. Seguiremo gli eventi giorno per giorno, faremo un attento monitoraggio e ci riuniremo se necessario", sottolinea Dijsselbloem ribadendo che "il ministro greco Varoufakis è uscito di sua sponte dall'Eurogruppo". Dopo la breve sospensione alle 18, in seguito alla decisione della Grecia di uscire dal tavolo, i ministri si sono riuniti nuovamente per due ore per valutare le conseguenze" del rifiuto di Atene alla proposta dei creditori e "per preparare le azioni necessarie per salvaguardare la stabilità dell'area euro".

"Un danno permanente" - Per il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, "il rifiuto dell'Eurogruppo di sostenere la nostra richiesta di estensione del programma per pochi giorni, per permettere ai greci di esprimere il proprio verdetto sulla proposta delle istituzioni", specialmente considerando che probabilmente si sarebbero espressi "a favore", "certamente danneggia la credibilità dell'Eurogruppo come unione democratica di Paesi membri e ho paura che questo danno sarà permanente".

"Negozieremo giorno e notte" - Comunque, ha sottolineato ancora Varoufakis, "il governo è assolutamente determinato a trovare una soluzione" e da qui al 5 luglio, giorno in cui è stato convocato il referendum, "si può continuare a negoziare giorno e notte" per arrivare ad un accordo migliore. L'ultima proposta presentata dai creditori due giorni fa, e che verrà sottoposta al voto dei greci, aggiunge, "non contiene alcun piano per instillare la speranza negli investitori e nei consumatori".

La Bce monitora gli sviluppi - Intanto, la Bce annuncia che sta monitorando "da vicino gli sviluppi" della situazione sul dossier greco e molto probabilmente si appresta a prendere delle decisioni prima dell'apertura dei mercati di lunedì.

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