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GRECIALunghe file davanti a banche e supermarket

27.06.15 - 18:09
Si intensificano i presidi delle forze dell'ordine
Lunghe file davanti a banche e supermarket
Si intensificano i presidi delle forze dell'ordine

ATENE - La situazione in Grecia appare sempre più tesa dopo la decisione del governo di Atene di abbandonare il tavolo del negoziato, con lunghe file ai bancomat e ai supermercati e un intensificarsi dei presidi delle forze dell'ordine.

A quanto riferiscono gli inviati dell'agenzia Reuters, alcuni sportelli della Banca del Pireo, solitamente aperti il sabato, sono rimasti chiusi, con file di circa cento persone davanti. Un funzionario di una filiale della banca ha spiegato che la sede di sua competenza è rimasta chiusa per "preoccupazioni relative alla sicurezza".

Sono state registrate inoltre lunghe code ai supermercati, con i cittadini impegnati a fare scorte di beni di prima necessità, preparandosi al peggio.

La polizia intanto ha aumentato i cordoni di sicurezza intorno ai bancomat, davanti ai quali hanno iniziato a formarsi capannelli subito dopo l'annuncio notturno di Tsipras. Ad ogni modo, non si sarebbe finora registrato alcun disordine.

Il governo ellenico ha cercato di rassicurare la popolazione, assicurando che non verranno imposti controlli sui capitali e che le banche non chiuderanno, ma la banca centrale greca ha sottolineato che sta facendo "sforzi enormi" perché i bancomat rimangano riforniti di contante.

Il cerino è ora in mano alla Bce, che finora ha continuato a garantire liquidità di emergenza agli istituti di credito continuando ad alzare il tetto del meccanismo di emergenza "ELA".

Non è però facile valutare se sussistano ancora le condizioni per continuare questa forma di sostegno, l'unico canale attraverso il quale Atene ha potuto approvvigionarsi di liquidi le scorse settimane. È invece facile prevedere che l'assalto dei greci ai bancomat per ritirare i propri risparmi dai conti sia destinato a intensificarsi ulteriormente.

Secondo quanto riporta Bloomberg almeno 500 bancomat in tutto il Paese sarebbero rimasti completamente svuotati dal contante già dalle prime ore della mattina. L'agenzia statunitense riferisce che una delle quattro maggiori banche elleniche alle 11:30 aveva già registrato prelievi per 110 milioni di euro.

Dimitris Bounias, un giornalista free lance greco che scrive per il New York Times, ha asserito su Twitter di aver visto la fila più lunga davanti al bancomat del Parlamento greco, che stanotte si riunirà per decidere se approvare o meno la proposta di Tsipras di indire un referendum sulle proposte avanzate dall'ex troika (Ue, Bce e Fmi) per poter dare il via libera a nuovi finanziamenti.

Syriza, il partito del primo ministro, ha invitato gli elettori a schierarsi per il 'no', rifiutando "l'ultimatum dei creditori". "La battaglia che stiamo combattendo non è solo per noi, è per la dignita e la democrazia in Europa", si legge in una nota del comitato politico di Syriza.

Di tutt'altro avviso Nea Demokratia, il partito conservatore europeista che era al governo prima dell'elezione dell'attuale esecutivo. "Tsipras ha portato il Paese a uno stallo totale, tra un accordo inaccettabile e l'uscita dall'euro", ha dichiarato Antonis Samaras, leader di Nea Demokratia ed ex premier, il quale ha definito il referendum "un sì o un no all'Europa".

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