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SVIZZERAUn'azienda su tre potrebbe trasferire attività all'estero

24.04.15 - 11:10
Franco forte, due terzi delle aziende hanno adeguato i prezzi e cambiato fornitori
Un'azienda su tre potrebbe trasferire attività all'estero
Franco forte, due terzi delle aziende hanno adeguato i prezzi e cambiato fornitori

ZURIGO - L'industria svizzera ha reagito rapidamente all'abbandono della soglia minima di cambio con l'euro deciso dalla Banca nazionale: due terzi delle aziende hanno adeguato i prezzi e cambiato fornitori e talune pensano a misure ancora più incisive.

Le imprese più grosse valutano l'opportunità di tagliare il personale e di trasferire ulteriori unità di produzione all'estero, afferma una ricerca della società di consulenza Staufen, che ha preso in considerazione 86 aziende. Hanno allo studio misure di questo tipo il 44% dei gruppi industriali che fatturano più di 500 milioni di franchi. Sull'insieme del campione la percentuale è del 30%.

La maggioranza delle aziende elvetiche non hanno ancora digerito lo choc monetario e sei su dieci pronosticano effetti negativi sull'andamento degli affari.

La reazione al rafforzamento del franco è stata comunque rapida: i due terzi delle imprese hanno adattato i prezzi e nella misura del 57% hanno modificato la rete dei fornitori. Circa la metà hanno inoltre bloccato le assunzioni e ridotto gli investimenti.

In questi ultimi cinque anni, afferma ancora lo studio, praticamente tutte le imprese hanno migliorato i processi produttivi, ridotto i prezzi corrisposti ai fornitori e tagliato i costi amministrativi. Ma ciò malgrado il 55% del campione ritiene di non aver conseguito risultati di rilievo.

"La forza del franco obbligherà le varie ditte ad avviare misure ancora più energiche", secondo il direttore di Staufen, Urs Hirt. Poche però (il 15%) pensano a tagli salariali, mentre il 9% non esclude la possibilità di ricorrere alla disoccupazione parziale.

Secondo Hirt le aziende industriali svizzere sono ben amministrate e in grande misura sono pronte a raccogliere la sfida rappresentata dal super franco: "la situazione attuale le obbliga a un programma di fitness, che sul lungo periodo avrà effetti positivi sull'insieme dell'economia".

Delle 86 aziende consultate, tre quarti operano nell'industria metalmeccanica ed elettrica. Un terzo dà lavoro a più di 500 persone e la metà a meno di 250.

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